ciclismo

Colbrelli, c'è una nuova sfida. «Pronto alla Parigi-Roubaix»

Domenica il campione valsabbino in gara per la classica del Nord
Sonny Colbrelli, 31 anni, sul traguardo di Trento: dopo il titolo italiano, ha ottenuto il successo all'Europeo e si è piazzato decimo al Mondiale. Un'annata da incorniciare
Sonny Colbrelli, 31 anni, sul traguardo di Trento: dopo il titolo italiano, ha ottenuto il successo all'Europeo e si è piazzato decimo al Mondiale. Un'annata da incorniciare
Sonny Colbrelli, 31 anni, sul traguardo di Trento: dopo il titolo italiano, ha ottenuto il successo all'Europeo e si è piazzato decimo al Mondiale. Un'annata da incorniciare
Sonny Colbrelli, 31 anni, sul traguardo di Trento: dopo il titolo italiano, ha ottenuto il successo all'Europeo e si è piazzato decimo al Mondiale. Un'annata da incorniciare

Sonny Colbrelli è tornato nella sua bella casa di San Felice del Benaco nella tarda mattinata di ieri, reduce dal decimo posto conquistato al mondiale Fiandre 2021: il suo miglior risultato ottenuto nelle sue 5 partecipazioni ai meeting iridati professionisti. Da dilettante era stato invece sesto a Melbourne 2010. Con la condizione fisica e mentale che aveva, il risultato finale non è stato pari alle attese. Il Cobra, che adesso si prepara alla Parigi-Roubaix, non aveva nascosto le sue ambizioni di podio, legittimate peraltro dalla sua condotta di gara, volitiva come non mai. Però purtroppo è rimasto isolato nel momento topico perché lo straordinario Bagioli e Nizzolo ad un certo punto hanno gettato la spugna. Da solo Colbrelli non è riuscito a fronteggiare gli antagonisti, in primis Alaphilippe, al quale ha messo il bavaglio una volta con un rilancio da urlo. Ma quando è scattato ai -17 dall'arrivo è rimasto a guardare. Probabilmente si attendeva la risposta dei favoriti Van Aert e Van der Poel, rimasti a guardare. Peccato perché con quelle gambe che aveva avrebbe potuto ambire a un posto sul podio. Non su quello più in alto perché Alaphilippe è stato monumentale e con lui tutta la squadra transalpina. Però avrebbe potuto giocare fino in fondo le chance di medaglia. Invece si è dovuto accontentare del decimo posto.Colbrelli è stato il più bravo e migliore degli azzurri, ma è un piazzamento che non ha ancora metabolizzato, perché figurava tra i favoriti per la vittoria. «Purtroppo l'inconveniente accusato da Trentin e Ballerini ha avuto un peso determinante, perché averli al fianco negli ultimi chilometri sarebbe stato un bel vantaggio. Bagioli è stato grande, Nizzolo mi ha confidato che non era al top. Pertanto alla fine ho dovuto fare tutto da solo».

Il Fiandre 2021 è stato battagliato dall'inizio alla fine e il Cobra non si è certo risparmiato. Numerose volte ha tolto le castagne dal fuoco. «I belgi hanno impresso un ritmo infernale e quindi ho francobollato Van Aert. Una prima volta sono rinvenuto su Alaphilippe, apparso in forma smagliante. Nessuno capiva quello che voleva fare. Ci siamo accorti più tardi però. È stato a dir poco meraviglioso e la vittoria lo ha giustamente premiato: aveva una marcia in più. Bisogna doverosamente complimentarsi con il campione francese perché è riuscito a siglare un numero d'alta scuola. Le sensazioni in corsa erano molto buone. Purtroppo non si può sempre vincere: nello sport e nel ciclismo in particolare occorre accettare la sconfitta. Ma ho capito proprio a Fiandre 2021 di potermela giocare con i grandi del ciclismo mondiale, perché in una corsa durissima sono riuscito a rimanere sempre nelle prime posizioni».

Davanti a un milione e mezzo di tifosi Fiandre 2021 ha rappresentato un'autentica festa del ciclismo mondiale, facendo pure il record degli ascolti in tutto il mondo. «Devo dire che ho provato delle emozioni molto forti - dice Sonny -. Essere tra i favoriti non mi ha per nulla messo in ambasce e quando sentivo inneggiare al mio nome ho centuplicato le forze: ringrazio i tifosi giunti dall'Italia e quelli belgi capitanati dall'amico Patrick. Pensavo di chiudere la stagione con il Mondiale ma voglio correre domenica la Parigi-Roubaix con la maglia di campione europeo che intendo onorare. Il Mondiale non si è concluso nella maniera sperata, ma voglio finire la stagione con una buona prestazione alla corsa di domenica. Alla Roubaix non intendo mollare di un millimetro e non mi scanserò davanti a niente e nessuno. Sono ancora in condizione e darò il massimo».

Prima di staccare la spina il Cobra vuole dimostrare ancora una volta il suo valore internazionale nella corsa che si concede ai corridori in grado di pedalare in qualsiasi situazione e sui tratti infidi di pavè. Intanto archivia le 7 vittorie stagionali, come nel 2016, ma quest'anno sono di una valore incommensurabile con tricolore, europeo, Delfinato e Benelux che l'hanno confermato campione.. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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