Consoli, il grazie di cuore per un’annata strepitosa: «Un esempio per la città»

di Biancamaria Messineo
Foto di gruppo sulle scale della Loggia per la grande famiglia dell’Atlantide: resta la soddisfazione per una cavalcata ad applausiNella casa di tutti i bresciani il saluto del sindaco Emilio Del Bono
Foto di gruppo sulle scale della Loggia per la grande famiglia dell’Atlantide: resta la soddisfazione per una cavalcata ad applausiNella casa di tutti i bresciani il saluto del sindaco Emilio Del Bono
Foto di gruppo sulle scale della Loggia per la grande famiglia dell’Atlantide: resta la soddisfazione per una cavalcata ad applausiNella casa di tutti i bresciani il saluto del sindaco Emilio Del Bono
Foto di gruppo sulle scale della Loggia per la grande famiglia dell’Atlantide: resta la soddisfazione per una cavalcata ad applausiNella casa di tutti i bresciani il saluto del sindaco Emilio Del Bono

«Un patrimonio della città, della comunità e di tutto il territorio». La definizione è del sindaco di Brescia Emilio Del Bono, che ieri pomeriggio ha aperto le porte della Loggia alla Consoli Centrale McDonald’s, il giorno dopo il rientro dei tucani dalla trasferta di Taranto. Trasferta che ha decretato l’approdo in SuperLega del Prisma, che vincendo mercoledì gara-3 ha chiuso il discorso finale play-off. E anche se tra i tucani c’è ancora un po’ di amarezza per non essere riusciti ad allungare la serie (gara-4 si sarebbe giocata domenica al San Filippo), la soddisfazione è grande: per i risultati raggiunti, per l’impresa che, pur senza il trionfo in finale, ha comunque riscritto la storia - non era mai successo che una squadra arrivata ottava al termine della regular season arrivasse all’ultimo atto dei play-off, e non era mai accaduto che la Consoli arrivasse così lontano nella post season -, e per l’esempio che Brescia ha saputo dare a tutti i bresciani. Lo spiega bene il sindaco Del Bono: «Non siete solo una squadra, perché, oltre alla stagione straordinaria che avete portato a termine, fate anche un gran lavoro di educazione – dice –. Sport è disciplina, è ordine e impegno: tutti valori che aiutano a formarsi come cittadini. E voi, con il vostro progetto sportivo, siete importanti riferimenti in questo senso; vi siete meritati questo traguardo. È vero, tutti a un certo punto abbiamo pensato che si potesse arrivare davvero in fondo, ma dovete essere comunque molto contenti di essere arrivati così lontano. Siete una famiglia, siete una vera squadra che gioca con il cuore, siete un gruppo di persone di valore: avete dimostrato che non si deve mollare mai». D’accordo il presidente Giovanni Ieraci. «Non possiamo che ringraziarvi. Questo risultato non è stato un fulmine a ciel sereno, ma il frutto di un lavoro continuo». Un lavoro iniziato addirittura lo scorso agosto. «Da quel momento i ragazzi non si sono mai fermati, non hanno mai mancato un allenamento – conferma coach Roberto Zambonardi –. Ci hanno messo tenacia e determinazione: sia i più giovani, che nonostante siano entrati poco in campo si sono messi sempre a disposizione, sia quelli più esperti, che non si sono mai né arresi, né scoraggiati». Certo, resta un pizzico di rammarico per un finale che poteva essere diverso, lo ammettono il capitano Simone Tiberti e il veterano Alberto Cisolla. «Sono amareggiato – confessa il capitano – perché eravamo vicini a un grande traguardo. Anche se il cammino che abbiamo fatto nei play-off è stato impressionante». Così Cisolla: «Siamo felicissimi per il percorso fatto – premette –, anche se arrivare a tanto così da occasioni come queste un po’ dispiace, è inutile negarlo». Entrambi però non si perdono d’animo, Cisolla con il suo «alla prossima», Tiberti con un auspicio: «Abbiamo disputato due finali in due anni – conclude –, speriamo che la prossima sia quella buona».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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