Feralpisalò, Pasini tuona «No ad una Coppa Italia stile SuperLega europea»

di Sergio Zanca
La gioia dei giocatori della Feralpisalò dopo il gol segnato da Maiorino nel match di Coppa Italia contro la Spal: emozioni che potrebbero essere cancellateIl presidente Giuseppe Pasini si schiera contro il nuovo format della Coppa
La gioia dei giocatori della Feralpisalò dopo il gol segnato da Maiorino nel match di Coppa Italia contro la Spal: emozioni che potrebbero essere cancellateIl presidente Giuseppe Pasini si schiera contro il nuovo format della Coppa
La gioia dei giocatori della Feralpisalò dopo il gol segnato da Maiorino nel match di Coppa Italia contro la Spal: emozioni che potrebbero essere cancellateIl presidente Giuseppe Pasini si schiera contro il nuovo format della Coppa
La gioia dei giocatori della Feralpisalò dopo il gol segnato da Maiorino nel match di Coppa Italia contro la Spal: emozioni che potrebbero essere cancellateIl presidente Giuseppe Pasini si schiera contro il nuovo format della Coppa

Il Consiglio di Lega della serie A ha deciso: la prossima Coppa Italia sarà limitate alle 20 squadre di A e alle 20 di B. Escluse, quindi, quelle di C e D. L’obiettivo: rendere appetibili sin dall’inizio le partite, richiamando le attenzioni della Tv, e strappando introiti maggiori. Il presidente della Feralpisalò, Giuseppe Pasini, tra l’altro consigliere della Federazione italiana (Figc), ha protestato vivacemente per tale scelta. «Ho appreso con rammarico della volontà di proporre un nuovo format per la Coppa Italia - ha spiegato con fermezza Pasini -. Credo che l’esclusione delle squadre di Serie C sarebbe un grave errore. La nuova Coppa creerebbe un sistema elitario che non premierebbe il merito sportivo, togliendo anche occasioni di visibilità per club e sponsor. Innovare è giusto, ma garantendo valori ed equità. E la ripartenza del calcio deve tutelare la sostenibilità dell’intero sistema. Lunedì è convocato il Consiglio direttivo della Lega Pro, che valuterà eventuali iniziative». Una settimana fa la vicenda della SuperLega europea, con 12 società intenzionate a creare una Champions League a numero chiuso. Le ribelli: un paio di spagnole (Barcellona, Real Madrid), tre italiane (Juventus, Milan, Inter) e molte inglesi. Per creare una competizione di alto livello, senza squadre poco blasonate, e ottenere sostanziosi contributi televisivi. Il tentativo di scissione ha provocato fragorose spaccature, e non è passato. Ma sembra evidente che, con finite le polemiche, in futuro possa essere riproposto. Perché, di fronte a bilanci deficitari, anziché diminuire i costi (in primis gli ingaggi), le grandi cerchino di trovare soluzioni in grado di aumentare le entrate. Sulla stessa linea, seppure a livello nazionale, e quindi più ristretto, si colloca il discorso riguardante la Coppa Italia: l’obiettivo è quello di dare una sostanziosa sforbiciata, passando dalle 78 squadre che hanno partecipato all’edizione 2020/21 (20 di A, 20 di B, le migliori 29 di C e 9 di serie D) a quaranta. «Una decisione che viola diritti consolidati, ed è espressione di una concezione elitaria del calcio, incapace di avere una visione di sistema», ha evidenziato il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli. In Inghilterra, ad esempio, per aumentare l’interesse la Coppa si gioca sui campi delle compagini di categoria inferiore. Da noi, invece, i presidenti di Serie A, con la stessa logica della SuperLega tanto criticata, preferiscono restringere la partecipazione chiudendosi a riccio. E pensare che, in tempi recenti, alcune squadre di Serie C sono riuscite a compiere hanno imprese di notevole spessore. Basti pensare all’Alessandria che nel torneo 2015/16 è giunta in semifinale, affrontando il Milan, al Novara, i cui tifosi nel 2010 hanno riempito San Siro, sempre contro i rossoneri. E non sono mancate anche pagine importanti di storia scritte dalle squadre bresciane. Il riferimento va al Lumezzane, che nell’edizione 2009/10 era riuscito ad arrivare agli ottavi, poi eliminato dall’Udinese (2-0) dopo aver superato Fano (3-0) e Gallipoli (6-0) in casa, oltre ad Ancona (3-2) e Atalanta (1-0) in trasferta. O la stessa Feralpisalò che un anno fa, dopo aver eliminato l’Adriese, ha superato anche il Pordenone a Udine (2-1 con reti di Scasella e Andrea Caracciolo, venendo poi eliminata dalla Spal di Serie A. Piccole, grandi storie, che in futuro non saranno più possibili.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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