Filippini a Cosmi
«Su Sodinha sbagli
Serve costanza»

di Gian Paolo Laffranchi
Il brasiliano Felipe Sodinha, 27 anni: tre stagioni a Brescia
Il brasiliano Felipe Sodinha, 27 anni: tre stagioni a Brescia
Il brasiliano Felipe Sodinha, 27 anni: tre stagioni a Brescia
Il brasiliano Felipe Sodinha, 27 anni: tre stagioni a Brescia

L’addio al calcio prematuro di Felipe Sodinha, notizia ferale per chi ama il bel gioco e il talento applicato allo sport, è diventato un caso su Facebook. L’arena in cui si dibatte sulla sorte del ventisettenne fantasista brasiliano destinato a rimanere incompiuto: Serse Cosmi, suo ultimo allenatore nel Trapani, gli ha scritto una lettera accorata dopo averlo impiegato (potuto impiegare) solo 213’, esaltando il suo talento a prescindere dagli errori commessi; per Emanuele Filippini, emblema della vita da mediano (non ha vinto i Mondiali come Oriali, ma in A è arrivato eccome), la professionalità viene sempre prima di tutto.

«Io voglio ironizzare sui personaggi che non hanno mai lesinato apprezzamenti disgustosi sull'eccessivo peso del ragazzo - si legge nel Cosmi-pensiero -. Il problema vero è che i mediocri hanno sempre detestato il talento... Felipe sicuramente ha fatto degli errori, anche grandi, ma solo la sfortuna, intesa come infortuni seri (cinque operazioni), gli ha impedito di esprimere quello che avrebbe fatto felice non solo i suoi tifosi, ma tutti i veri amanti del calcio vero. Mi toccherà sentire ed ascoltare elogiare fenomeni di giocatori alti 1,90, di grande corsa, che per stoppare la palla impiegano 5 secondi, mentre tu lo facevi in meno di uno».

«CARO COSMI, ti sbagli - l’obiezione di Filippini - perché i mediocri come me, che con la costanza, la determinazione, e la voglia di emergere hanno raggiunto certi obiettivi, amano il talento di Messi e di Ronaldo... I mediocri come me non vanno alla ricerca di un talento da criticare, ma conoscono la differenza tra professione e professionalità. Quella professionalità che vedevo in Roberto Baggio quando si allenava a parte col suo preparatore per non avere altri infortuni al ginocchio e tornare più forte di prima. I mediocri come me e come te, lasciatelo dire, sanno cosa vuol dire sacrificio. Tu non hai allenato da subito in A come hanno fatto altri, ma sei partito dalla gavetta per fare un’ottima carriera. Quindi caro Cosmi ti sbagli a scrivere certe cose perché viene meno il senso di professionalità. Sodinha non me ne voglia perché aveva un grande talento, ma questa professionalità non l'aveva o non sapeva quando e come gestirla».

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