Ci siamo. Dopo una lunga attesa, dopo le chiacchiere e le analisi, è il momento della verità: alle 20.30 sul parquet della Segafredo Arena di Bologna la Germani Brescia si gioca la leadership della Serie A contro la Virtus. Chi vince comanda da solo dopo che Milano ieri ha fermato la corsa di Venezia, l’unica squadra che era riuscita a tenere il passo delle V nere e della Leonessa (al Forum è finita 95-72). Due punti ancora più pesanti dunque quelli in palio stasera, più a livello mentale a dire il vero che per la classifica: con 22 partite ancora da giocare, non è dall’incrocio di oggi che passano i destini delle due formazioni. Discorso un po’ diverso invece per la griglia delle F8 di Coppa Italia: sotto questo punto di vista, lo spareggio al vertice ha un peso specifico enorme.
Dimenticare la scoppola di Supercoppa
Brescia e Virtus si incrociano nuovamente in questa stagione dopo la finale di Supercoppa disputata a Brescia, che ha visto i ragazzi di Banchi vendicare la sconfitta della finale di Coppa Italia dello scorso febbraio. Un -37 (60-97) che non solo è la sconfitta più pesante nella storia della Pallacanestro Brescia per divario, ma che ha fatto malissimo a un gruppo in costruzione. Da quello scivolone però la Germani ha rialzato la testa, e con una difesa di ferro (73 punti concessi agli avversari a partita), ha meritatamente preso il comando della classifica assieme alle V nere. Una sola sconfitta a testa nelle precedenti sette uscite, entrambe un po’ a sorpresa: contro Trento, bestia nera dei bresciani, per la Germani, a Cremona contro la Vanoli, battuta da Brescia nel derby dell’Oglio, per la Virtus.
Oggi qualcuno berrà il calice amaro della seconda sconfitta in campionato ma difficilmente si rivedrà in campo un divario così netto come quello di settembre. Ma al di là del discorso vendetta, Brescia vuole dimostrare di avere la maturità e il roster per poter competere anche con le grandissime: le prestazioni delle ultime partite di Semaj Christon e CJ Massinburg fanno ben sperare, senza dimenticare che la versione export della squadra di Magro (67 punti subiti a gara, con quasi 20 punti di scarto rifilati di media) ha un rendimento nettamente superiore a quello della Germani in formato PalaLeonessa. Dall’altra parte però c’è un rullo compressore, che sta ben figurando anche in Europa, al secondo anno di Eurolega: terza con sei vittorie e tre sconfitte, la squadra di Banchi è reduce dal doppio turno europeo, motivo per cui la partita è stata posticipata come regolamento permette. Ma pensare che Brescia possa avere vita facile contro una formazione teoricamente stanca, sarebbe un errore gravissimo: Banchi e i suoi hanno già dimostrato di avere gli attributi di chi non si arrende mai, come successo in Grecia a Oaka venerdì sera, dove i bianconeri hanno combattuto per 39’ di fronte a 14000 spettatori.
Gli ex di turno e gli altri spunti
Occhi puntati su Awudu Abass, reduce da diverse buone prestazioni, mentre nelle fila della Germani c’è David Cournooh, che dal 2018 al 2020 ha giocato con i bianconeri, vincendo la Champions League nel 2019. In campo Brescia potrebbe scegliere nuovamente di partire con Nicola Akele nello starting five. Lo strepitoso rendimento di Toko Shengelia dovrebbe far propendere per questa scelta, sacrificando inizialmente Kenny Gabriel anche per preservare l’ala americana da una difficile situazione falli. Dall’altra parte, stante l’assenza di Achille Polonara oltre a quello di Jordan Mickey, coach Banchi dovrà fare delle scelte obbligate nei dodici. Niente riposo per Cacok e Dunston, che dovrebbero scendere in campo, mentre il turnover dovrebbe portare in tribuna uno tra Smith e Lundberg. In ogni caso lo spettacolo è garantito: in palio c’è il trono da regina solitaria.