Gavardo fa il pienone con il secondo atto del Trofeo Bresciano

di Giada Ferrari
Grande entusiasmo a Gavardo  per la seconda tappa del Trofeo Bresciano: una manifestazione partita da Brescia e che si è estesa a tutta ItaliaUn combattimento nella sede del Karate Do Sho di GavardoUn’esercitazione con il palloncino durante il Trofeo Bresciano
Grande entusiasmo a Gavardo per la seconda tappa del Trofeo Bresciano: una manifestazione partita da Brescia e che si è estesa a tutta ItaliaUn combattimento nella sede del Karate Do Sho di GavardoUn’esercitazione con il palloncino durante il Trofeo Bresciano
Grande entusiasmo a Gavardo  per la seconda tappa del Trofeo Bresciano: una manifestazione partita da Brescia e che si è estesa a tutta ItaliaUn combattimento nella sede del Karate Do Sho di GavardoUn’esercitazione con il palloncino durante il Trofeo Bresciano
Grande entusiasmo a Gavardo per la seconda tappa del Trofeo Bresciano: una manifestazione partita da Brescia e che si è estesa a tutta ItaliaUn combattimento nella sede del Karate Do Sho di GavardoUn’esercitazione con il palloncino durante il Trofeo Bresciano

Grandissima affluenza alla seconda tappa del Trofeo Bresciano organizzata a Gavardo nella sede della Karate Do Sho il fine settimana scorso, con 22 società e 350 bambini dai 4 ai 13 anni. «Il nostro progetto ha avuto successo - racconta Antonio Tatoli, uno degli ideatori del trofeo -, è già in essere a livello nazionale suddiviso in regioni e province, ma è stata Brescia a iniziarlo diventando un punto di riferimento. Ci fa onore, ne siamo orgogliosi». La sua eccellenza viene confermata dalla presenza non solo di atleti provenienti da tutto il territorio bresciano, ma anche da società che si muovono per permettere ai propri ragazzi di partecipare arrivando da Sondrio, Milano e anche dall’Emilia Romagna: «È una realtà splendida, gli atleti sono rilassati e si divertono - dice Patrizia Bugatti del Karate Wa Yu Kai Giussano -, l’organizzazione è la migliore in assoluto, qui si impara e si fa esperienza: fantastico». Un progetto volto anzitutto alla formazione e all’educazione dei bambini: autocontrollo, rispetto, concentrazione, sacrificio, equilibrio, resistenza fisica, sono solo alcune delle capacità che i karateka apprendono già in tenera età e che allontana il karate dall’idea di disciplina violenta. Uno sport fondamentale anche per i ragazzi con difficoltà quali iperattività, problemi di concentrazione e a mettere in atto le istruzioni ricevute: «Il palloncino e il kata aiutano i ragazzi a raggiungere la massima concentrazione, sono tecniche in combattimento eseguite senza contatto e farsi del male - prosegue Bugatti -. Il bambino ha bisogno di motivazione per migliorarsi, basta indirizzarlo nel verso giusto e questo posto è fatto apposta». In questa seconda tappa grandissima l’affluenza di atlete: «Le ragazze hanno una marcia in più - dice Francesco Gilberti Ginnastica Leonessa di Urago -, scardiniamo l’idea che uno sport da contatto deve essere necessariamente maschile: la nostra disciplina ha lati estremamente armonici, oltre a una forte base formativa che esula dalle differenze fisiche. Sul tatami i karateka devono anzitutto confrontarsi con se stessi e affrontare le proprie paure. Non c’è la panchina, chi vuole si mette in gioco». Ogni anno e a ogni tappa vengono inoltre coinvolte le associazioni di volontariato del luogo che hanno bisogno di aiuto: «In questa occasione con noi c’è la Fondazione Irene Rubini Falk Onlus – prosegue Tatoli- che si occupa degli ospiti anziani nella struttura di Vobarno». Le due giornate sono cominciate con una breve presentazione dei ragazzi iscritti ed i tecnici «Abbiamo inoltre dedicato un momento di solidarietà all’Ucraina – dice Ermanno Bertelli, ideatore del progetto -, abbiamo fatto sfilare le due bandiere e ascoltato i due inni, ci siamo tutti inginocchiati in posizione di rispetto ed educazione, dicendo no alla guerra». Una gara che promuove il lato filosofico e formativo dell’arte marziale: «Portiamo sul tatami valori come rispetto, impegno, perseveranza – dice Tatoli -, grazie a una competizione sana volta al progresso personale». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti