Hubner è sempre
sul trono: in A
e nei dilettanti

Dario Hubner premiato allo stadio comunale di «Rodengo Saiano» con il Pallone d’Oro 2005
Dario Hubner premiato allo stadio comunale di «Rodengo Saiano» con il Pallone d’Oro 2005
Dario Hubner premiato allo stadio comunale di «Rodengo Saiano» con il Pallone d’Oro 2005
Dario Hubner premiato allo stadio comunale di «Rodengo Saiano» con il Pallone d’Oro 2005

E fu così che nel 2005 il Pallone d’Oro diventò... un premio di Serie A. Dopo Andrea Bottazzi, campione nel 2003 con il Carpenedolo dei miracoli di Tommaso Ghirardi, e Cristian Quarenghi, vincitore nell’anno magistrale del Salò di Roberto Bonvicini, la giuria di Bresciaoggi incorona sua maestà il Bisonte, Dario Hubner, soltanto 3 anni prima capocannoniere in A con il Piacenza e in quell'anno solare diviso tra Chiari e Rodengo Saiano. UN NOME così altisonante - e un curriculum francamente unico tra i 20 candidati selezionati dalla redazione sportiva - dovrebbe far pensare a un’elezione senza storia. In realtà non è così. L’edizione 2005 è una delle più combattute e incerte di sempre. Due soli i punti di distanza nella classifica finale tra Hubner e il secondo classificato, quello Stefano Franchi di cui anni dopo si è tornato a parlare. Il 2005 è anche l’ultimo anno in cui il Pallone d’Oro si assegna con il solo parere della giuria. Dall’edizione successiva Bresciaoggi introdurrà anche il voto popolare, con i lettori chiamati a barrare la casellina del prescelto e consegnare la preferenza per posta. I venti giurati si riuniscono il 28 dicembre 2005. Quello stesso giorno Marcello Lippi dichiara di aspettarsi un buon mondiale mentre Rolando Maran, allenatore del Brescia, parla di ottime chance per la squadra di tornare subito in Serie A. La lista dei candidati esce il giorno stesso su Bresciaoggi. E come sempre dominano gli attaccanti. Battista Bandera (41 anni, Cadignano), Marco Benedetti (26, Sirmionese), Cristian Colleoni (31, Feralpi Lonato), Stefano Franchi (20, Salò), Dario Hubner (38, Rodengo Saiano), Saverio Luciani (29, Salò), Federico Mainetti (34, Castegnato, ultima Scarpa d’Oro), Alessandro Marinoni (43, Rovato), Mauro Prandi (24, Castelcovati), Cristian Quarenghi, (26, Salò) e Andrea Stefani (18, Darfo Boario. Quattro i centrocampisti: Alessandro Cazzamalli (26, Palazzolo), Giacomo Faini (29, Castellana), Giorgio Gherardi (31, Darfo Boario) e Andrea Poloni (28, Verolese). Due soli i difensori: Marco Ferrari (19, Salò), e Marco Pedretti (32, Palazzolo). Infine anche tre portieri. Alessandro Bolpagni (36, Nuvolera), Marco Cristi (35, Pedrocca) e Mauro Desperati (20, Rodengo Saiano). LA GIURIA, presieduta dal presidente del Montichiari Maurizio Soloni, con l’amministratore delegato del Carpenedolo Francesco Malpezzi come vice, conta 5 giornalisti, 9 direttori sportivi e 4 allenatori (Paolo Dosselli, Enrico Gheda, Gigi Nember e Felice Conforti). Hubner viene selezionato 8 volte come prima preferenza, Franchi risponde con 4 e altrettanti secondi posti. La combinazione di tutti i voti è sorprendente: Hubner 37, Franchi 35. Il podio è completato da Giorgio Gherardi, che sarà il vincitore nel 2006. Quarto Alessandro Cazzamalli, insieme a Stefani il solo giocatore della lista ancora in attività. «Non è un premio alla carriera ma alla mia voglia di giocare e continuare a segnare ancora» commenta il Bisonte a incoronazione avvenuta. È anche una sorta di risposta a chi in modo piccato fa notare che si tratta di un professionista, approdato nei dilettanti soltanto da pochi mesi. Nei 6 anni successivi arriva la smentita. A modo suo, naturalmente, con 85 gol in 102 presenze con le maglie di Rodengo, Orsa, Castelmella e Cavenago, rispettivamente in Serie D, Eccellenza, Prima e Promozione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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