«Io felice perché nella storia E ho sentito Elena rasserenata»

Nadia Fanchini durante la gara: l’azzurra di Montecampione è al 13° podio della carriera
Nadia Fanchini durante la gara: l’azzurra di Montecampione è al 13° podio della carriera
Nadia Fanchini durante la gara: l’azzurra di Montecampione è al 13° podio della carriera
Nadia Fanchini durante la gara: l’azzurra di Montecampione è al 13° podio della carriera

L’Italia piazza una storica tripletta in casa delle austriache: sul podio a Bad Kleinkirchheim salgono nell’ordine Sofia Goggia, bergamasca di scuola camuna, la valdostana Federica Brignone e la nostra Nadia Fanchini. Per la finanziera di Montecampione è il 13° podio della carriera, il 32° piazzamento fra le prime 5, il 63° tra le prime 10: numeri da capogiro per un’atleta troppe volte costretta a entrare in sala operatoria. Le sofferenze e le fratture personali ora sono alle spalle, mentre è tempo di metabolizzare la malattia della sorella Elena. Nadia Fanchini, dal 5° posto in SuperG al terzo in discesa. La velocità è un antidoto al momento che sta vivendo? Il miglior modo per esorcizzare questo sfortunatissimo periodo per la mia famiglia è buttarsi a valle a velocità pazzesca con un briciolo di incoscienza. In discesa ha messo il turbo da subito nonostante la pista molle e la nevicata in corso. Condizioni che ho sempre sofferto. Un miglioramento netto rispetto al passato Dopo il 5° posto in supergigante ho capito che avrei potuto fare bene anche in discesa. Nella prova cronometrata aveva fatto registare solo il 13° tempo. Cosa è cambiato in gara? In prova badato più che altro a metabolizzare i punti più delicati del tracciato. Nella successiva ricognizione mi sono fermata a lungo in 3 punti e alla fine tanta applicazione ha pagato. Così in gara mi sono lanciata. La dedica, naturalmente... Per la mia famiglia, a Elena in particolare. Quando ha contato la motivazione per ottenere questo grande risultato? È stato determinante. Non ero motivata, ma motivatissima. Alla fine tanta spregiudicatezza ha pagato alla grande. Sono molto contenta e credo di aver fatto sorridere anche Elli. L’ha sentita dopo la gara? Sì, e mi pare che fosse rasserenata: è il modo migliore per affrontare la malattia. Tornare sul podio dopo quasi due anni contrassegnati da un lungo stop è più unico che raro. Non sono ancora in perfette condizioni, ma ci tenevo moltissimo a dimostrare di non essermi smarrita in quest’ultimo periodo. Era dalla doppietta di La Thuile che non assaporavo la gioia del podio: un’emozione eccezionale. Adesso è tempo di pensare all’Olimpiade. È ancora presto per cantare vittoria. C’è ancora il fine settimana di Cortina d’Ampezzo, dove spero di confermarmi. Siamo in tante a lottare per conquistare il pass per i Giochi. La gente si attende una conferma sulle Tofane. Sicuramente ce la metterò tutta perché nel parterre ci sarà tutta la mia famiglia, Elena compresa. Pagherei non so cosa per centrare un altro piazzamento del genere. Adesso però mi voglio gustare questo terzo posto dietro a Sofia e Federica. Non ho ancora capito del tutto l’importanza di questa prova collettiva della nostra nazionale, nei prosismi giorni mi sarà tutto più chiaro. Entrare dalla porta principale nella storia dello sport mondiale è davvero speciale. Lo penso anch’io. Sono contenta per l’Italia e naturalmente anche per me: quando si parlerà della tripletta azzurra a Bad Kleinkirchheim anch’io figurerò nel terzetto azzurro: una soddisfazione enorme. Ma realizzerò l’importanza dell’impresa a mente serena. La Corea del Sud chiama. Nadia Fanchini cosa risponde? Per scaramanzia non aggiungo altro. Rimango con i piedi per terra e sogno un altro trionfo azzurro sull’Olympia. Anche l’ex fuoriclasse Maria Riesch si è complimentata con voi. È stato un piacere ricevere i complimenti da un’atleta della sua statura attraverso il twitter della Fis. Un’altra grande emozione.

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