Italia, beffa all’extratime Petrucelli tutto orgoglio ma Scariolo è invincibile

di Luca Canini
Guida e punto di riferimento  della Spagna campione d’Europa e del mondo, il bresciano Sergio Scariolo s’impone anche a Pesaro sull’Italia
Guida e punto di riferimento della Spagna campione d’Europa e del mondo, il bresciano Sergio Scariolo s’impone anche a Pesaro sull’Italia
Guida e punto di riferimento  della Spagna campione d’Europa e del mondo, il bresciano Sergio Scariolo s’impone anche a Pesaro sull’Italia
Guida e punto di riferimento della Spagna campione d’Europa e del mondo, il bresciano Sergio Scariolo s’impone anche a Pesaro sull’Italia

Vince la Spagna. Vince Sergio Scariolo. Che a Pesaro si aggiudica il derby bresciano con John Petrucelli e Nicola Akele (in campo il primo, in tribuna il secondo), azzurri targati Germani chiamati da Gianmarco Pozzecco a giocare il match valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2023, che si disputeranno tra Indonesia, Giappone e Filippine. Anche senza i big, tenuti sotto chiave dalle franchigie Nba e dalle squadre di Eurolega (Hernangomez, Garuba, Lorenzo Brown, Rudy Fernandez, Llull, Lopez-Arostegui), il tecnico della Virtus Bologna impone la legge del più forte in una partita brutta, sporca e cattiva, con la differenza che alla resa dei conti l’hanno fatta la presenza a rimbalzo della roja e i troppi buchi nella tenuta atletico-mentale degli azzurri (orfani dell’infortunato Gallinari e di Fontecchio e in attesa - chissà quando - del profeta Banchero). Amarezza all’overtime: non basta un Mannion in formato Golden State (20 punti) e non bastano il cuore di Spissu (12) e i muscoli di Biligha (10). La volata nei 5’ extra premia la squadra più fredda, cinica e abituata a questo tipo di partite, i campioni d’Europa e del mondo non a caso. Palla a due e per Petrucelli c’è subito il posto nello starting five, con Spissu, Vitali, Tessitori e Ricci. Parte forte il doppio sette dell’Italia, che segna i primi due punti, mette a referto due difesone delle sue e mette la firma sul 9-9 con la prima tripla azzurra. La squadra di Pozzecco però si ferma qui, mentre quella di Scariolo cresce soprattutto in difesa, strappando fino al 9-19 che segna il primo vantaggio giallorosso in doppia cifra grazie anche a un impatto non proprio esaltante di Mannion sulla partita: un fallo evitabile e una palla persa banalmente per l’ex Golden State. Che è bravo però a reagire sbloccando finalmente l’Italia in attacco (11-19) e procurandosi il fallo che dalla lunetta varrebbe il 13-19 se nel mezzo non arrivasse l’immancabile tecnico rimediato da Pozzecco. L’Italia però c’è, e con le giocate di Biligha e la tripla di Severini riesce a rimanere a contatto dopo i primi 10’ (18-22). Azzurri vivi, azzurri in scia, ma all’inizio del secondo parziale la luce in attacco si spegne. Più di tre minuti senza segnare, con la Spagna che per fortuna non si allontana troppo prima dei due liberi di Vitali che ridanno ossigeno all’Italia (20-26). Si segna poco, la Spagna controlla, gli azzurri non mollano e, dopo il ritorno in campo di Petrucelli, impattano sul 32-32 grazie a 5 punti consecutivi di uno scatenato Spissu e mettono la freccia per la prima volta sul 33-32 con il solito Biligha dalla lunetta, preludio al 33-36 che manda in archivio la prima metà della gara. Si riparte sperando che la banda Pozzecco abbia la birra e i muscoli per non scivolare indietro, ma la Spagna trova sempre qualcosa di diverso o di nuovo per non cedere il comando delle operazioni (45-50 a 3’ dalla terza sirena). Ci prova Pajola a mettere pressione (47-50), ma all’ultimo riposo è di nuovo +6 Spagna (49-55). Che in un niente diventa 57-57 sulla spinta di Severini e di un indiavolato (finalmente!) Mannion, che Baldasso trasforma poi nel 59-57 del secondo vantaggio azzurro a 7’30“ dalla fine. Scariolo si rifugia in time out, Pozzecco aizza la Vitifrigo Arena, Mannion fa e disfa inciampando in un tecnico che gli costa il quarto fallo (59-58). Adesso è una battaglia. Ricci fa male dalla distanza (62-58), ma la Spagna non ci sta (62-63). Vitali e Spissu però hanno qualcosa da dire con due triple fantascientifiche (68-66). Non basta, perché di là ci sono i campioni d’Europa e del mondo (68-70), ma di nuovo Mannion dice che no, non è finita: 70-70, si va all’overtime. Tutto in bilico, tutto da rifare. La Spagna chiama, Mannion risponde (78-75). È in tranche l’ex Golden State (81-79), ma Parra non è da meno (81-82). Nella tonnara di Pesaro la sfida si incendia. E la Spagna, squadra vera, accelera quando più serve. Biligha tiene a galla una Nazionale da applausi (84-86), ma dalla lunetta la mano di Brizuela non trema: 84-88. La vittoria a Scariolo, gli applausi a Petrucelli.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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