Italia, è tempo di ritrovarsi Vietato sbagliare a Malta

di Filippo Grassia
Mateo Retegui sembra destinato a partire titolare anche stasera
Mateo Retegui sembra destinato a partire titolare anche stasera
Mateo Retegui sembra destinato a partire titolare anche stasera
Mateo Retegui sembra destinato a partire titolare anche stasera

Stasera l’Italia, dopo la pesante sconfitta di Napoli ad opera dell’Inghilterra, si gioca a Malta la faccia più della qualificazione all’Europeo di cui siamo campioni uscenti. Quasi impossibile mancare l’approdo alla fase finale del torneo continentale, tenuto conto che andranno avanti le prime due squadre di ogni girone. E nel nostro, oltre a inglesi e maltesi figurano Macedonia del Nord e Ucraina. Oddio, dobbiamo fare attenzione a chiunque visto che a sbatterci praticamente fuori dal Mondiale, oltre a Svizzera e Irlanda, fu la Macedonia del Nord, attualmente posizionata al 65simo posto del Ranking Fifa. Per la cronaca Malta, allenata da Michele Marcolini, è nelle parti basse di questa classifica, addirittura al numero 167. Giusto per completare il quadro del nostro gruppo gli inglesi sono quinti, gli azzurri ottavi e gli ucraini 26simi. Sarebbe davvero un suicidio ricorrere ai playoff grazie ai buoni risultati di Nations League. Ma quale nazionale vedremo stasera dopo il ko storico contro Kane e compagni che non ci battevano in una partita ufficiale dal 1978? Quella che ha fatto bene fino alla finale dell’Europeo o quella sculacciata recentemente da Argentina, Germania, Macedonia, Austria e Inghilterra? Lo score è mediocre con cinque ko nelle ultime dodici partite, per non parlare del risultato in bianco con l’Irlanda. Vi raccomando poi l’attacco, capace di segnare tre gol solo a Turchia e Albania. Il malessere è generale, specie a centrocampo, ovvero nel reparto con cui abbiamo posto le basi del successo all’Europeo. Jorginho in nazionale sembra la brutta copia di sé stesso, e anche Verratti non è autorevole come nel Paris Saint Germain. A sua volta Barella è più iroso e nervoso che lucido e corsaiolo. Meglio Cristante e Tonali, stasera in campo dal primo minuto al fianco di Verratti. Neanche convocato Locatelli, chissà perché… Ma ci vuole anche un appoggio da parte degli esterni del tridente e della difesa per evitare di finire in inferiorità numerica come successo nel primo tempo con l’Inghilterra. In avanti Mancini confermerà Retegui, che ha il gol nel cognome e le qualità per ricoprire un ruolo scoperto. Nel tridente troveremo probabilmente Politano e Gnonto. Incomprensibile l’ostruzionismo a Zaccagni per motivi definiti tecnici, ma riconducibili a motivi comportamentali di cui il laziale non è l’unico responsabile. Grave l’assenza di Chiesa, uno dei pochi a creare superiorità numerica. Dietro cambia la coppia centrale con Romagnoli e Scalvini al posto di Acerbi e Toloi. Confermati invece Donnarumma, che non esce mai sui cross, Spinazzola e Di Lorenzo. Ma ciò che più preoccupa è la mancanza di identità, e quindi di prospettive. Assurdo puntare contemporaneamente su Acerbi, Toloi e Bonucci, 102 anni complessivi: ne basta e avanza uno per fare la chioccia. Dai e dai anche Mancini ha ripreso a puntare su giocatori d’esperienza per uscire dal guado d’un gioco frammentario e lento. Ma non è la strada giusta. E il futuro resta nero. C’è un malessere interno allo spogliatoio che non è latente, ma si riflette prima sulle facce dei giocatori, poi sul loro comportamento in campo. Il ct non riesce a porci rimedio: invece di fare sintesi dopo oltre 100 convocazioni, va a caccia del colpo a sorpresa portando in azzurro gente senza futuro e lasciando a casa giocatori comunque importanti. In un momento cruciale della storia azzurra, non ha ancora battezzato una formazione. •.

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