ATLETICA

Jacobs, il vento nel destino «Così è entrato nella storia»

di Luca Regonaschi sport@bresciaoggi.itLuca Regonaschi
Dai primi calci al pallone alle corse nei vigneti del Garda: il dietro le quinte del velocista del momento
Gli allenamenti tra i vigneti del Garda del giovane Marcell Jacobs
Gli allenamenti tra i vigneti del Garda del giovane Marcell Jacobs
Gli allenamenti tra i vigneti del Garda del giovane Marcell Jacobs
Gli allenamenti tra i vigneti del Garda del giovane Marcell Jacobs

Il record più veloce, la gara più breve. 9”95 per correre 100 metri: Marcell Jacobs, da giovedì, è il detentore del primato azzurro sulla distanza più corta all’aperto. Quello dei 60 metri indoor, invece, appartiene allo sprinter bresciano da due mesi. L’atletica leggera parla di rettilinei e millesimi. Eppure gli ultimi successi di Jacobs hanno una storia lunga anni e chilometri. Prima del meeting di Savona e dei trionfi internazionali, c’era un ragazzo iperattivo che eccelleva in tutti gli sport. E che la mamma Viviana Masini ha cresciuto da sola a Desenzano, trovando poi conforto nel primo allenatore di Marcell, Gianni Lombardi. A loro chiediamo cosa c’è dietro il fenomeno Jacobs, che in tre mesi e mezzo ha riscritto la storia. «Sono la prima tifosa da sempre - racconta la madre -. I record e le vittorie mi rendono molto orgogliosa, so quanti sacrifici abbiamo fatto insieme. Ma il merito è tutto di Marcell, che dall’adolescenza ha scelto di dedicarsi interamente all’atletica senza però tralasciare la famiglia». L’affetto per la mamma, per i fratelli Nicolò e Jacopo, l’amore per il primogenito Jeremy e per la compagna Nicole che ha dato a Jacobs altri due figli, Anthony e Meghan: queste sono le vere certezze del velocista delle Fiamme Oro. «Gli è sempre piaciuto stare in famiglia, un abbraccio e un film insieme - ricorda la Masini -. Ancora oggi ci vediamo appena è possibile; lo abbiamo anche accompagnato all’ultimo ritiro di Tenerife, dove ha costruito i primati di queste settimane». Chi se lo sarebbe mai aspettato, quando da bambino aveva bisogno di sfogare tutto l’entusiasmo per riuscire a dormire di notte. «Che fatica - ci ripensa la mamma del 26enne azzurro -. La bici, i pattini, il nuoto, il basket, il calcio e infine l’atletica: tutto pur di farlo stancare e divertire. Così abbiamo conosciuto Gianni, fondamentale per la sua crescita umana e sportiva». La prima tifosa svela poi altri segreti: l’alchimia con l’attuale allenatore Paolo Camossi e la scelta di trasferirsi a Roma. Gli allenamenti casalinghi durante il primo lockdown, sulla pista che l’amico Alberto Papa ha costruito proprio di fronte all’albergo gestito dalla Masini a Manerba, e la convinzione nel testarsi sui 60 metri indoor a inizio stagione. Tante tessere di un puzzle vincente. A cui ha contribuito pure Lombardi. Il tecnico della Pro Desenzano ha modellato il talento di Marcell negli anni delle giovanili, che Jacobs ha trascorso indossando anche le divise di Atletica Brescia 1950 e Virtus Lucca. «Mai vista un’intelligenza motoria come la sua; ha capacità fuori dalla norma - sottolinea Lombardi -. Da adolescente era scapestrato e ha avuto alcuni infortuni, così gli ho dato delle regole e insieme abbiamo costruito la base dei suoi record». Salto in lungo, velocità e allenamenti inconsueti: «Con i bastoncini da nordic walking per perfezionare la coordinazione braccia-gambe e la propriocezione neuromuscolare di piedi e caviglie, oggi così esplosivi». Tanta pista, quindi, ma anche lunghe camminate tra i vigneti del Garda. «Ho imparato tanto da Marcell, la sua determinazione è feroce - garantisce Lombardi -. Può scendere presto a 9”90, ne sono sicuro».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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