L’An Brescia domina e vola in finale

di Fabrizio Vertua sport@bresciaoggi.it
Marco Del Lungo, 31 anni, portiere dell’An Brescia che stasera si batterà per il primo trofeo della stagione con i rivali di sempre della Pro ReccoChristian Presciutti, 38 anni, autore di una rete contro l’Ortigia: oggi l’ennesima sfida in finale contro la Pro Recco
Marco Del Lungo, 31 anni, portiere dell’An Brescia che stasera si batterà per il primo trofeo della stagione con i rivali di sempre della Pro ReccoChristian Presciutti, 38 anni, autore di una rete contro l’Ortigia: oggi l’ennesima sfida in finale contro la Pro Recco
Marco Del Lungo, 31 anni, portiere dell’An Brescia che stasera si batterà per il primo trofeo della stagione con i rivali di sempre della Pro ReccoChristian Presciutti, 38 anni, autore di una rete contro l’Ortigia: oggi l’ennesima sfida in finale contro la Pro Recco
Marco Del Lungo, 31 anni, portiere dell’An Brescia che stasera si batterà per il primo trofeo della stagione con i rivali di sempre della Pro ReccoChristian Presciutti, 38 anni, autore di una rete contro l’Ortigia: oggi l’ennesima sfida in finale contro la Pro Recco

«Il sogno di una città e di una società è nelle nostre mani, noi ci crediamo e ce la giocheremo fino in fondo». Nelle parole di capitan Christian Presciutti è racchiusa la presentazione di Pro Recco-An Brescia. La gara che deciderà la squadra vincente della Coppa Italia per l’ottava volta negli ultimi dieci anni. Si giocherà alle 19 all’Olimpica di Palermo. Se i liguri hanno dovuto penare per due tempi contro i padroni di casa del Telimar, per poi prendere il largo nella seconda metà dell’incontro, l’An Brescia ha sin dai primi minuti affondato come una lama calda nel burro nella disorientata difesa di Ortigia. Sì, perché la notizia, non sta tanto nel passaggio del turno dell’An Brescia, quanto che la partita si sia giocata al termine di uno stucchevole tiramolla, causato dalla positività al Covid del tecnico aretuseo Stefano Piccardo. Se lunedì la Federazione, in condivisione con i quattro presidenti delle società partecipanti, aveva optato per evitare che si giocasse questa semifinale, ieri mattina la situazione si è ribaltata, con una doppia sessione di tamponi ai giocatori dell’Ortigia per accedere alla vasca palermitana: un caos di decisioni opposte prese nell’arco di 24 ore. La partenza a mille dell’An Brescia ha comunque stroncato l’avversario già nel primo tempo, chiudendo di fatto e subito l’incontro. «Abbiamo una buona squadra e vogliamo giocarcela contro Recco - osserva Alessandro Bovo -: viviamo per queste partite. Con Ortigia abbiamo giocato subito forte per poi gestire pensando alla sfida di oggi». Brescia subito a razzo: Renzuto, servito da Jokovic, supera Tempesti per la prima rete della gara. Replica Ortigia con una deviazione al volo sottomisura dell’ex Napolitano, ma Brescia torna subito avanti grazie a Lazic, che colpisce sottomisura, per poi tentare la prima fuga con Vlachopoulos in superiorità numerica. Dolce si procura un rigore poi trasformato da Cannella, seguito dallo stesso Dolce un minuto dopo e da Di Somma, per un 6-1 che già a nemmeno un quarto di gara definisce chiaramente l’andamento. Ortigia trova la rete con Rocchi in superiorità, ma Lazic risponde immediatamente per il 7-2 del primo parziale. Alla ripresa delle ostilità prosegue il monologo dell’An grazie ad Alesiani, a segno con un preciso diagonale, seguito da uno scatenato Lazic che trasforma in oro ogni pallone toccato. Ortigia prova una timida reazione con i fratelli Francesco e Andrea Condemi, abili a sfruttare due superiorità in vasca. Jokovic sale in cattedra e chiude la prima metà della gara. Non cambia la musica all’inversione di vasca con Presciutti a partecipare ad una festa apparecchiatagli da un immenso Jokovic che, successivamente, buca Tempesti con una fucilata da lontano, seguito da Gitto. Rossi e Condemi, sul fronte opposto, provano a tenere alto almeno l’onore dei siculi. Nell’ultimo quarto Brescia colpisce con la sassata di Di Somma e Alesiani in controfuga. Di Luciano è l’ultimo dei suoi ad arrendersi, mentre Vlachopoulos, Gallo e Renzuto fissano il risultato sul tabellino.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti