L’An indica la strada in primavera con lo scudetto nella pallanuoto

L’An Brescia di pallanuoto festeggia lo scudetto vinto in finale con Recco
L’An Brescia di pallanuoto festeggia lo scudetto vinto in finale con Recco
L’An Brescia di pallanuoto festeggia lo scudetto vinto in finale con Recco
L’An Brescia di pallanuoto festeggia lo scudetto vinto in finale con Recco

È il 26 maggio, l’estate inizia a farsi sentire. Per lo sport bresciano è l’inizio di un periodo incredibile. Il merito è tutto dell’An Brescia di pallanuoto. Quel mercoledì, nella piscina di Mompiano, la squadra cara al patron Marco Bonometti batte per 11-10 il Recco e conquista il 2° scudetto della sua storia dopo quello del 2003. Una gioia irrefrenabile dopo 8 finali consecutive perse in campionato e altrettante in Coppa Italia. Un successo la cui legittimità è riconosciuta anche dagli avversari, che solo pochi giorni prima, nell’epilogo di Coppa Italia, avevano inflitto all’An l’ennesima scoppola, stavolta più dolorosa del solito. Ma non deve sorprendere se la squadra allenata da Alessandro Bovo si sia ripresa così alla svelta. La pallanuoto italiana deve tutto all’An. In primis la sopravvivenza. Sissignori. Senza la caparbietà della società biancazzurra - i fratelli Marco e Franco Bonometti, il presidente Andrea Malchiodi, il vice Alessandro Morandini e guai dimenticare il grande Piero Borelli - il massimo campionato nazionale di pallanuoto non esisterebbe, schiacciato dallo strapotere economico dei liguri. In questi anni di sconfitte continue, se si eccettua la Coppa Italia del 2012, l’An non smette di combattere. La strategia? Rinforzare passo dopo passo la struttura societaria, oltre che la prima squadra, puntando sul settore giovanile che in provincia di Brescia è tra i più fiorenti di tutte le discipline sportive. Tornando alla finale-scudetto, l’An Brescia getta le basi per l’impresa nel doppio confronto a Recco: il 19 maggio vince gara-1 per 9-8. La sconfitta del giorno dopo (4-8) è solo un incidente di percorso. La serie si sposta a Mompiano. Il 25 maggio, nel confronto numero 3, l’equilibrio è incredibile. Finisce 11-11 dopo i tempi regolamentari. Ai rigori per l’An segnano Renzuto Iodice, Yokovic, Presciutti e Vlachopoulos; per il Recco, dopo le segnature di Ivocic e Di Fulvio, sbaglia Echenique e Del Lungo ipnotizza Figlioli. Termina 15-13. Dopo 24 ore gara-4 incorona Brescia: 11-10 ed è festa grande. Prima di Jacobs, Ferrari, Plebani, Danesi e Colbrelli. Il prologo tricolore di un’estate europea e a cinque cerchi. •. Vin.Cor. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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