L’urlo di Elena Fanchini «Sì, ho vinto il tumore»

di Angiolino Massolini
La gioia incontenibile di Elena Fanchini, 33 anni: può tornare a gareggiare dopo la malattia
La gioia incontenibile di Elena Fanchini, 33 anni: può tornare a gareggiare dopo la malattia
La gioia incontenibile di Elena Fanchini, 33 anni: può tornare a gareggiare dopo la malattia
La gioia incontenibile di Elena Fanchini, 33 anni: può tornare a gareggiare dopo la malattia

Tutto è iniziato un paio di giorni dopo il Natale del 2017 con il ricovero all’ospedale di Esine. A 10 mesi da quel giorno Elena Fanchini può finalmente iniziare a pianificare il suo futuro sportivo e di riflesso quello strettamente più personale. Ieri la più grande delle sorelle di Montecampione è stata per una visita di controllo all’Humanitas di Rozzano (Milano) dove i medici le hanno comunicato la notizia tanto attesa: Elena ha sconfitto il cancro ed è quindi in grado di riprendere ogni tipo di attività. Prima di entrare nello studio medico Elli ha cercato di esorcizzare l’attesa pensando al passato, ma anche e soprattutto al futuro. Quando le è stato detto che è abile e arruolata, non ha saputo trattenere l’emozione: «Sono felicissima perché ho vinto la più grande gara della mia vita: il tumore all’intestino - le parole di Elena Fanchini -. Non è stato facile superare questi mesi, ho trascorso molti giorni in ospedale. Adesso il lumicino apparso in fondo al tunnel mesi fa è diventato un faro, posso camminare senza pericolo di inciampare». LE CURE prima dell’intervento del 28 maggio, la convalescenza, le ulteriori cure post-operatorie, finalmente la certezza di aver vinto la malattia: «So soltanto io cosa ho passato in tutti questi mesi. Per fortuna sono stata sostenuta alla grande dalla famiglia e dagli amici veri, che non mi hanno mai lasciata sola. Una scorta vera e propria di un plotoncino di persone, che mi vogliono bene davvero: ora possiamo finalmente stappare una bottiglia di bollicine. Non ho mai avuto dubbi sulla mia guarigione, anche se non sono mancati i momenti difficili». Quando un atleta riesce a vincere una malattia del genere, si dice che diventa più forte di testa e di gambe: «A livello di testa, sicuramente. E anche fisicamente credo di essere abbastanza in forma. Compatibilmente con le cure che ho affrontato di recente. Qualche giorno ho dovuto superare momenti pesanti, ma come ho già detto non ho mai avuto dubbi. Ogni volta che sono entrata in ospedale per le cure, ne sono uscita consapevole di avere ogni volta compiuto un passo avanti. Ora devo guardare avanti con entusiasmo e forza». L’OBIETTIVO è il Mondiale di Are, in Svezia, in programma dal 5 all’11 febbraio 2019: «È troppo presto per pensarci. Adesso devo solo pensare ad allenarmi bene. In verità non sono mai stata ferma: ogni volta che il fisico me lo ha permesso sono andata in palestra e ho sciato. Non mi sono mai lasciata andare: ho cercato di affrontare i problemi giorno dopo giorno». I medici le hanno dato il via libera, adesso toccherà ai tecnici azzurri esprimersi: «Cercheremo di stilare una tabella di allenamenti per cercare di tornare in gruppo il più velocemente possibile. Non voglio pormi traguardi particolari, anche se il sogno sarebbe quello di rientrare a Lake Louise il 30 novembre, a un anno dal 4° posto della stagione scorsa. Un sogno. Per il momento sono ampiamente soddisfatta: partirò per l’America insieme alle altre azzurre. Tornare ad allenarmi con le compagne di nazionale non può che farmi bene. Affronterò alcuni test probanti per capire se e quando potrò schierarmi al cancelletto di partenza. Sono pronta a risalire sulla giostra della Coppa del Mondo, e non importa se dovrò solo assistere alle gare di Lake Louise. Non mancheranno le occasioni per tornare in pista». Elena Fanchini sa che per tornare a livelli di eccellenza dovrà impegnarsi al massimo, ma da come è riuscita a sconfiggere la malattia può centrare anche questo obiettivo. Bentornata, cara Elli. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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