Nadia Fanchini, caduta
e lacrime. E il sogno
d’oro è di Sofia Goggia

di Angiolino Massolini
Ragnhild Mowinckel, Sofia Goggia e Lindsey Vonn: un podio fenomenale per la discesa libera olimpicaNadia Fanchini: la sua terza Olimpiade si è chiusa in maniera infeliceUna caduta l’ha messa fuori gioco
Ragnhild Mowinckel, Sofia Goggia e Lindsey Vonn: un podio fenomenale per la discesa libera olimpicaNadia Fanchini: la sua terza Olimpiade si è chiusa in maniera infeliceUna caduta l’ha messa fuori gioco
Ragnhild Mowinckel, Sofia Goggia e Lindsey Vonn: un podio fenomenale per la discesa libera olimpicaNadia Fanchini: la sua terza Olimpiade si è chiusa in maniera infeliceUna caduta l’ha messa fuori gioco
Ragnhild Mowinckel, Sofia Goggia e Lindsey Vonn: un podio fenomenale per la discesa libera olimpicaNadia Fanchini: la sua terza Olimpiade si è chiusa in maniera infeliceUna caduta l’ha messa fuori gioco

Un podio svanito a metà dell’opera: Nadia Fanchini ha saltato una porta nella discesa libera di PyeongChang, dove la vittoria è toccata alla bergamasca Sofia Goggia. Per la prima volta un’azzurra è stata capace di mettere in fila le antagoniste nella prova regine del programma Olimpico. E l’ha fatto alla grande mettendo in riga la sempre più brava e sorprendente Ragnhild Mowinckel, la fuoriclasse Lindsey Vonn, Tina Weirather e Alice Mc Kennis. Una vittoria da sogno, per una ragazza bergamasca, approdata nel periodo più importante della sua carriera al Rongai Pisogne, dove è cresciuta moltissimo raggiungendo traguardi mai ottenuti in precedenza. La vittoria di ieri la proietta sul podio insieme a Lara Magoni (una vittoria), Deborah Compagnoni (tre in altrettante Olimpiadi) e Daniela Ceccarelli (una), per comporre un quartetto di donne speciali, in grado di siglare la vittoria ai Giochi Invernali nello sci alpino. E per la prima volta un’azzurra sigla l’impresa in discesa libera. NELLA GIORNATA che consegna alla storia Sofia Goggia, la nostra bravissima e coraggiosissima Nadia Fanchini, chiude con le lacrime questa sua terza esperienza olimpica. Quando non è riuscita a esorcizzare il salto, come le era accaduto in prova, le è crollato il mondo addosso. Ha avuto però la forza di farsi trascinare a valle con le gambe libere evitando distorsioni o quant’altro. Ma il sogno olimpico è svanito sul più bello, quando stava dimostrando semmai ce ne fosse ancora bisogno, di avere cuore, coraggio e talento smisurati. Ma purtroppo non le sono bastati. Partita determinata come non mai è stata dodicesima al primo rilevamento ma con 4/100 di vantaggio su Sofia Goggia. Nel primo tratto si è buttata sulla porta di sinistra con una rabbia agonistica e classe da fare paura. Quando è transitata davanti alla prima fotocellula ha fatto segnare solo la trentesima velocità. Subito dopo però ha innestato il turbo portando a cinque i centesimi di vantaggio sulla connazionale. Anche al secondo rilevamento della velocità è stata tra le più brave, siglando l’ottava performance. Poi è stata semplicemente fantastica sciando alla grande per una quindicina di secondi con il risultato di conservare il vantaggio acquisito in precedenza. Poco dopo però non ha ammorbidito come sa un dossetto presentandosi sul salto un pochino scomposta. Risultato? «Presentat’arm» e caduta. Nei pochissimi secondi successivi, mentre sulla pista si lasciava rotolare a valle, deve aver rivissuto i momenti più critici della sua carriera. Si è però rialzata a rassicurato tutti dando il cinque a un addetto alla pista. Poi si è messa a bordo pista, e a quel punto non è più riuscita a trattenere le lacrime: il suo sogno olimpico è svanito sul più bello, quando stava siglando la sua migliore prestazione stagionale. Al momento della caduta era quarta a 2/100 dalla medaglia di bronzo. Come dire terzo gradino del podio alla sua portata e fors’anche qualcosa di più. Nell’ultimo quarto di gara avrebbe anche potuto benissimo guadagnare sulle avversarie, forse sulla Goggia e Mowinckel no, ma sulla Vonn certamente. Ma con i se e i ma non si fa la storia purtroppo. L’HA INVECE riscritta Sofia Goggia, la più bresciana delle altre azzurre in gara, per via della sua triennale militanza al Rongai Pisogne. L’Ital-jet non è mai salita così in alto ai Giochi Invernali nella discesa libera. E mentre lei manda baci al mondo intero, in un angolo, la svizzera-bresciana Lara Gut si rende conto di aver perso una bella occasione per centrare un altro traguardo ambizioso. È felicissima invece la Mowinckl al suo secondo podio, al fianco di Lindsey Vonn, che saluta i Giochi con un’altra medaglia. •

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