Per la Centrale Sferc subito l’esame più difficile

di Salvatore Messineo
Gianluca Signorelli al rientro dopo un lungo stop: potrebbe toccare a lui sostituire l’assente Valsecchi
Gianluca Signorelli al rientro dopo un lungo stop: potrebbe toccare a lui sostituire l’assente Valsecchi
Gianluca Signorelli al rientro dopo un lungo stop: potrebbe toccare a lui sostituire l’assente Valsecchi
Gianluca Signorelli al rientro dopo un lungo stop: potrebbe toccare a lui sostituire l’assente Valsecchi

Tempo di quarti di finale play-off per la Centrale Sferc Brescia: un incrocio sulla carta quasi impossibile, dicono i pronostici della vigilia. Quarta alla fine della regular season nel girone Bianco, la squadra di Zambonardi affronta oggi (al PalaBanca alle 18) il Gas Sales Piacenza, dominatore nel girone Blu, nella prima delle tre sfide (il ritorno mercoledì al PalaSanFilippo e l’eventuale bella ancora a Piacenza) per un posto nelle semifinali, porta d’accesso alla Superlega. «Di impossibile non c’è nulla - sottolinea Roberto Zambonardi - ma l’avversario è il più ostico tra quelli che ci potevano capitare. Sarà effettivamente un confronto molto difficile». NIENTE DI NUOVO per la Centrale Sferc, che ha affrontato questa sua quinta stagione di A2 non certo con le stimmate della favorita. Eppure ha dominato il girone Bianco per tutta l’andata, agguantando i play-off promozione con due giornate d’anticipo e perdendo la seconda piazza proprio all’ultima giornata. «Centrare l’obiettivo play-off non era per nulla facile in questo campionato - sottolinea Zambonardi - eppure ci siamo riusciti, e con una certa facilità. Certo, alla fine ci è toccata Piacenza, la formazione più forte di tutta la A2, ma affrontiamo questa prima sfida con tranquillità. Non mi aspetto miracoli, ma so che possiamo fare bene, che possiamo giocarcela fino in fondo». Forse non ci vorrà un miracolo, ma qualcosa di simile sì. Perché Piacenza ha già fatto vedere le sue qualità al pubblico bresciano venendo al San Filippo a prendersi con autorità la qualificazione per la finale di Coppa Italia di A2 (3-0). E se pensiamo che rispetto a quella squadra il tecnico Massimo Botti ha ora a disposizione anche l’opposto Giulio Sabbi (ex Modena ed ex Nazionale, con la quale ha conquistato una medaglia di bronzo agli Europei 2015), con Alessandro Fei, giocatore che non ha bisogno di presentazioni, spostato al centro al fianco di Alessandro Tondo, si capisce quanto sia ancor più difficile il compito dei bresciani. «Sarà determinate la qualità del nostro servizio - dice il tecnico cittadino - così come sarà importante saper sfruttare al meglio le occasioni che si presenteranno durante il match». Una cosa è però certa: il peso di dover vincere è tutto sulle spalle di Piacenza. Sono i padroni di casa a non potersi permettere di sbagliare partita, come è capitato di recente nell’ultima gara di regular season contro Cuneo (giocata però senza tre titolari), mentre Brescia potrà farlo con estrema tranquillità e al massimo della concentrazione, condizione necessaria per mettere in campo una buona qualità di gioco. LA VIGILIA. Certo le condizioni fisiche dei giocatori bresciani non sono eccezionali, e ce n’è più di uno che accusa la fatica; per non parlare dell’assenza pesante di Damiano Valsecchi. Un’assenza che costringerà Zambonardi a scegliere tra Mijatovic, che non ha mai incantato, anzi, Candeli, alla sua prima stagione in A2, e Signorelli, reduce da un lungo periodo di stop a causa della distorsione alla caviglia rimediata a Mondovì nel corso dell’ultima gara del girone di andata. Piacenza invece nuota nell’abbondanza e dovrebbe presentarsi a questo appuntamento con Paris in regia e Sabbi opposto, Fei e Tondo al centro, il russo Yudin e Mercorio in banda, Fanuli libero. Una squadra che già così potrebbe ben figurare anche in Superlega. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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