Scariolo dà la carica: «Puntare al massimo»

Sergio Scariolo, 59 anni, con il trofeo dell’Nba vinto con i Toronto RaptorsSergio Scariolo con la Coppa del mondo vinta nel 2019 come coach della Spagna: da ct ha conquistato pure 3 Europei, un argento e un bronzo olimpici
Sergio Scariolo, 59 anni, con il trofeo dell’Nba vinto con i Toronto RaptorsSergio Scariolo con la Coppa del mondo vinta nel 2019 come coach della Spagna: da ct ha conquistato pure 3 Europei, un argento e un bronzo olimpici
Sergio Scariolo, 59 anni, con il trofeo dell’Nba vinto con i Toronto RaptorsSergio Scariolo con la Coppa del mondo vinta nel 2019 come coach della Spagna: da ct ha conquistato pure 3 Europei, un argento e un bronzo olimpici
Sergio Scariolo, 59 anni, con il trofeo dell’Nba vinto con i Toronto RaptorsSergio Scariolo con la Coppa del mondo vinta nel 2019 come coach della Spagna: da ct ha conquistato pure 3 Europei, un argento e un bronzo olimpici

•• Il coach più vincente del basket mondiale conosce bene il gusto della sfida. Per questo Sergio Scariolo - eminenza cestistica in America e in Spagna, fresco «Premio della brescianità» (l’Ateneo in collaborazione con la Fondazione Civiltà Bresciana glielo consegnerà domattina nella sede di palazzo Tosio) - benedice il nuovo corso di «Bresciaoggi». «Confido in un grande successo per la vostra impresa - dice nel videomessaggio diffuso sul sito ufficiale e sui social insieme a quelli degli altri vip che hanno voluto augurarci buona fortuna -. E spero di ricevere notizie sempre migliori nei prossimi mesi». Nato a Brescia nel 1961, Sergio Scariolo ha cominciato ad allenare giovanissimo e vanta una carriera che l’ha portato a vincere in Italia, in Europa, in America. Da commissario tecnico della nazionale spagnola ha collezionato un argento e un bronzo olimpici (a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016), un trionfo mondiale nel 2019 (in Cina) e tre titoli europei (2009, 2011, 2015). Scudetti e coppe in patria e nella penisola iberica, fino all’anello Nba conquistato con i Toronto Raptors nel 2019 superando i Golden State Warriors, anno magico in un viaggio nella pallacanestro che non conosce soste. «Il lavoro paga. E non è mai finito» dice il coach nato l’1 aprile del 1961 a Brescia, dove i suoi genitori, entrambi professori di matematica, si sono trasferiti da Siracusa prima che nascesse. Pagella d’oro alle medie, liceo classico all’Arici e all’Arnaldo, la laurea in giurisprudenza alla Statale di Milano ma prim’ancora una carriera subito vincente nello sport: nell’80 il minibasket, poi il Brescia, l’azzurro e nell’85 il primo trionfo al Mondiale militare, nel ’90 la doppietta scudetto-coppa Korac a Pesaro. Coach campione d’Italia a 29 anni. Nel 1997 il trasferimento in Spagna che già nel 2000 lo incoronava allenatore dell’anno. Vitoria, Real Madrid, Malaga, 2 titoli nazionali e 2 coppe del Re con il record di gare disputate nella Liga: 312, 214 vinte. Il rientro in Italia, a Milano dal 2011 fino al 2013, gli ha fatto capire quanto il grande basket purtroppo fosse altrove, nel mondo. «In Italia - si rammarica - abbiamo pagato la crisi dirigenziale dopo il boom della pallacanestro italiana di fine secolo. Bisognava puntare sulle strutture dei settori giovanili, sopperire con la creatività al calo di investimenti. Nel 2009 ho cominciato ad allenare la Spagna, dopo 3 anni l’ho lasciata ma l’ho ripresa in mano nel 2015; in quel contesto ci siamo sempre preoccupati dell’oggi, ma anche del domani, preparando per tempo il ricambio generazionale. E così la vittoria mondiale del 2019 è arrivata senza i talenti della generazione ’80». Programmazione è la parola d’ordine vincente «per puntare al massimo», nello sport come nell’editoria. Nella Nba Scariolo si è imposto come tecnico dello staff dei Toronto Raptors, la prima franchigia non statunitense a vincere il titolo. «In America tutto è curato nei dettagli, a maggior ragione in tempo di Covid. Se un giocatore non migliora è perché non vuole. Il lavoro paga». Sta pagando anche alla Germani, rilanciata da Maurizio Buscaglia dopo l’esonero di Vincenzo Esposito. «Gli amici del Basket Brescia - sottolinea Scariolo - sanno perfettamente cosa fare. Per me al netto di infortuni e imprevisti Brescia ha tutto per fare bene anche quest’anno. Ho fiducia e faccio il tifo. La mia città è sempre nel cuore. Anche per questo il Premio della Brescianità mi riempie d’orgoglio».•.

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