IL DOPO GARA

«Una prestazione di basso livello: chiediamo scusa»

di Alberto Banzola
Coach Buscaglia impietoso nell'analizzare l'incontro: «Siamo nella tempesta, bisogna uscirne» Il play Vitali: «Dobbiamo lavorare e restare ottimisti»
Darral Willis: la maggior delusione anche nella serata più nera della stagione biancazzurra AGENZIA FOTOLIVE/VeneziaSconsolato: Maurizio Buscaglia fa i conti con la sesta sconfitta di fila
Darral Willis: la maggior delusione anche nella serata più nera della stagione biancazzurra AGENZIA FOTOLIVE/VeneziaSconsolato: Maurizio Buscaglia fa i conti con la sesta sconfitta di fila
Darral Willis: la maggior delusione anche nella serata più nera della stagione biancazzurra AGENZIA FOTOLIVE/VeneziaSconsolato: Maurizio Buscaglia fa i conti con la sesta sconfitta di fila
Darral Willis: la maggior delusione anche nella serata più nera della stagione biancazzurra AGENZIA FOTOLIVE/VeneziaSconsolato: Maurizio Buscaglia fa i conti con la sesta sconfitta di fila

Il disastro è servito: se ancora serviva una prova che la Germani Brescia è tutto tranne che una squadra, la controprova è arrivata contro Cantù. Ed è inspiegabile che la Germani non sia riuscita a restare in partita nel corso dei 40 minuti: o almeno attaccata ad essa. Perché al peggio sembra non esserci mai fine e questa sconfitta ricorda quella con la defunta Virtus Roma, ennesima magra figura di una squadra costruita malissimo in estate e che due cambi di mercato e un cambio in panchina non sono riusciti a migliorare. A fine gara Maurizio Buscaglia ha il morale sotto i tacchi: «Volevamo vincere ma non ce l’abbiamo fatta - racconta il coach della Germani -. Abbiamo rinunciato a tirare, ma siamo riusciti a tirare 28 (!!) volte in più dei nostri avversari, senza fare le giocate che volevamo». Sa benissimo quanto sia stata umiliante, in primis per lui stesso, la sconfitta di ieri sera: «Non abbiamo scusanti: anzi dobbiamo chiedere scusa». Doveva essere la serata della vittoria scacciacrisi, del successo che porta alla salvezza, dei sogni di fine stagione. Invece è stata la serata degli incubi: «Abbiamo giocato una partita di basso livello: non siamo neanche riusciti a partire per andare dove volevamo, una partita brutta nel suo insieme». Talmente brutta che senza fare molto, Brescia è riuscita quasi a riaprirla: «Nell’ultimo quarto, in 5 minuti siamo riusciti a recuperare senza andare a canestro. La strada adesso è quella di pensare alla salvezza». La situazione fa veramente paura: «Facciamo di tutto e di più per essere pronti in campo. Evidentemente sbagliamo: non c’è una strada che ci porta a un cambiamento. Siamo spariti: abbiamo subito dei canestri e rinunciato a difendere nella stessa maniera». La dirigenza bresciana non si è presentata ai microfoni dei media a fine partita, in tribuna mancava ancora una volta Mauro Ferrari: un’assenza pesante, considerando la sua passione per questa squadra. Luca Vitali a fine partita cerca di essere lucido nell’analisi: «C’era tensione - rivela il play della Germani -. Abbiamo combattuto e lottato, preso 15 rimbalzi in più di Cantù, tiri 28 in più dei nostri avversari: però non abbiamo segnato». Problemi al flessore della coscia destra per il play: esami strumentali in vista per scongiurare la possibile elongazione. Un suo stop in questo momento sarebbe disastroso per la squadra: «Dobbiamo lavorare e restare ottimisti. Basta un piccolo episodio per decidere una partita». Vitali è stato tra i più gettonati da parte dei supporters bresciani nella loro iniziativa di tifo-social: «Ringrazio i tifosi per l’iniziativa: sentire il loro calore è fondamentale, ci mancano tanto». Le ultime battute sono ancora di Buscaglia: domenica arriva Sassari, reduce dalla sconfitta interna con Milano (73-85) e desiderosa di vittoria per non perdere contatto con la quarta piazza: «Proveremo a vincere : non è facile in queste condizioni, ma dobbiamo provarci». Anche perché gli spettri dell’ultimo posto, con Cantù a -2 e lo scontro diretto a favore, si sono materializzati a pieno titolo: «Dovevamo portare la barca in porto e non ci siamo riusciti: siamo ancora nella tempesta». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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