Uomo, lavoratore e sportivo da prendere come modello

Il corridore. Luciano Manelli, secondo da sinistra, ai tempi in cui era agonista. Il 12 ottobre 1952 arriva la vittoria nella prestigiosa competizione di Gardone Valtrompia: aveva 18 anni.Il dirigente. Luciano Manelli non ha mai abbandonato le due ruote: eccolo nelle vesti di dirigente (primo a sinistra) mentre sostiene uno dei suoi corridori prima della partenza di una gara.Manelli premiato dal presidente della Federciclismo provinciale Gianni Pozzani durante la presentazione dell’edizione 2016 della classica Brescia-Montemagno per juniores.L’impegno sociale.   Manelli (primo a sinistra) è tra i più assidui collaboratori dell’Associazione Memorial Marilena: eccolo a una serata con la signora Cavagnini e con Sandro Sellari.
Il corridore. Luciano Manelli, secondo da sinistra, ai tempi in cui era agonista. Il 12 ottobre 1952 arriva la vittoria nella prestigiosa competizione di Gardone Valtrompia: aveva 18 anni.Il dirigente. Luciano Manelli non ha mai abbandonato le due ruote: eccolo nelle vesti di dirigente (primo a sinistra) mentre sostiene uno dei suoi corridori prima della partenza di una gara.Manelli premiato dal presidente della Federciclismo provinciale Gianni Pozzani durante la presentazione dell’edizione 2016 della classica Brescia-Montemagno per juniores.L’impegno sociale. Manelli (primo a sinistra) è tra i più assidui collaboratori dell’Associazione Memorial Marilena: eccolo a una serata con la signora Cavagnini e con Sandro Sellari.
Il corridore. Luciano Manelli, secondo da sinistra, ai tempi in cui era agonista. Il 12 ottobre 1952 arriva la vittoria nella prestigiosa competizione di Gardone Valtrompia: aveva 18 anni.Il dirigente. Luciano Manelli non ha mai abbandonato le due ruote: eccolo nelle vesti di dirigente (primo a sinistra) mentre sostiene uno dei suoi corridori prima della partenza di una gara.Manelli premiato dal presidente della Federciclismo provinciale Gianni Pozzani durante la presentazione dell’edizione 2016 della classica Brescia-Montemagno per juniores.L’impegno sociale.   Manelli (primo a sinistra) è tra i più assidui collaboratori dell’Associazione Memorial Marilena: eccolo a una serata con la signora Cavagnini e con Sandro Sellari.
Il corridore. Luciano Manelli, secondo da sinistra, ai tempi in cui era agonista. Il 12 ottobre 1952 arriva la vittoria nella prestigiosa competizione di Gardone Valtrompia: aveva 18 anni.Il dirigente. Luciano Manelli non ha mai abbandonato le due ruote: eccolo nelle vesti di dirigente (primo a sinistra) mentre sostiene uno dei suoi corridori prima della partenza di una gara.Manelli premiato dal presidente della Federciclismo provinciale Gianni Pozzani durante la presentazione dell’edizione 2016 della classica Brescia-Montemagno per juniores.L’impegno sociale. Manelli (primo a sinistra) è tra i più assidui collaboratori dell’Associazione Memorial Marilena: eccolo a una serata con la signora Cavagnini e con Sandro Sellari.

Quella di Luciano Manelli che vi proponiamo in questa pagina è una delle tante storie esemplari di bresciani che si sono fatti da soli. Pur lavorando da sempre nel mondo delle automobili con la Renault, la sua vera passione è la bicicletta, prima come agonista e poi come dirigente. E l’impegno in tutti i campi della vita lo fa essere anche oggi un punto di riferimento insostituibile e un esempio per tutti.

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