BRESCIA

Giovani e alcol
uno sballo
continuo



Fiumi di superalcolici scorrono nelle serate organizzate dai giovanissimi bresciani: un sabato sera dietro l’altro a bere fino all’eccesso. Ubriacarsi fino a star male. E nonostante qualcuno ci provi a contrastare il pericoloso e triste fenomeno non è poi così semplice.
Forse addirittura impossibile sebbene non si facciano attendere i controlli della Polizia Locale e i piccoli ma importanti gesti delle ultime settimane del supermercato Pam di via Fratelli Porcellaga, che ha imposto lo stop alle vendite di superalcolici in un certo orario. Sembra essere diventata una moda o, peggio ancora, uno stile di vita in cui per divertirsi vige la legge dello sballo, senza il quale, è quasi difficile stare bene. E ci si ritrova così a passare le serate in un parcheggio buio e triste di via Crocifissa di Rosa, vestiti di tutto punto, in comitive più o meno numerose, con un’unica costante: fare affidamento sui fumi inebrianti dell’alcol per trascorrere il tempo a disposizione all’insegna dell’euforia più esagerata.
IL PARCHEGGIO in questione è quello del Carrefour, fuori dalla galleria, aperto 24 ore su 24, e con l’autorizzazione a vendere alcolici fino alle 23.45. Una «fortuna» per molti ragazzi ma non per il loro organismo. Perché l’incoscienza a volte è una brutta bestia, capace di celare le insidie e i pericoli a cui si va incontro. Come i danni dell’infido rapporto tra i giovani e l’alcol. Sbronze continue e dannose, con effetti devastanti sul fisico, sull’umore, sulla salute.
Probabilmente gli stessi gruppi di ragazzi che acquistavano al Pam, ma che sabato scorso ha imposto la sospensione della vendita di superalcolici dalle 19.30 fino alle 22, ora si sono riversati qui. Poco conta: nella catena francese le file di ragazzini alle casse con bottiglie di superalcolici c’è sempre stata. Lo lamentano da tempo i residenti del quartiere, i clienti del supermercato, proteste che rimbalzano su varie pagine dei canali social. Anche il sabato sera appena trascorso, purtroppo, non ha «deluso» le aspettative: decine e decine di ragazzini fuori e dentro il negozio. Il modus operandi è lo stesso: si fa la colletta all’esterno del supermercato, si entra, si scelgono i prodotti inebrianti che terranno compagnia durante la lunga serata e poi si ci dirige alle casse.
MA A PAGARE, anche qui, sono sempre loro: gli amici maggiorenni. Sfuggire ai controlli dei documenti degli addetti ai lavori è, infatti, impossibile. I primi ingressi al Carrefour iniziano molto presto, già a partire dalle 20.30 ma è solo verso le 23 che la dimensione del fenomeno diventa inverosimile. E laddove nelle prime ore della serata una sola cassa era aperta si arriva al clou dell’affluenza con tutte e quattro le casse funzionanti. Sono tanti e pieni di bottiglie: ragazzi o ragazze non fa alcuna differenza. Tutti bevono indistintamente e non si accontentano di sorseggiare birra o bevande a bassa gradazione.
VANNO AVANTI a gin, vodka, campari, per tutta la serata. Ne acquistano così tanti che i dipendenti del supermercato sono costretti ad andare in magazzino e a fare rifornimento.
Molti vanno via con gli acquisti, altri prendono il primo autobus che passa per andarle a bere in vie più nascoste o nei pressi di San Faustino, altri ancora restano lì. Si organizzano con bicchieri di plastica o svuotano le bottiglie di acqua: poi passano alla miscela e shakerando cocktail vanno avanti tutta la serata indisturbati.
Qualcuno si fa compagnia anche con uno spinello. 

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