Dal capro espiatorio
alla sardina espiatoria
I pescatori del Garda sono incavolati: dopo le anguille al Pcb, vietate dal 2011, ci mancavano solo le sardine alle Pfas, ennesimo «allarme» amplificato da un’associazione di medici del Veneto, che per il principio di precauzione chiede di bandire dal consumo le sarde di tutti i laghi del Nord Italia. Poco importa se nel report allegato all’allarme si spiega che il livello di contaminazione è ben inferiore a quello oggi ritenuto significativamente pericoloso per la salute. Ormai la faccenda «gira» sul web, tutti la leggono ma pochi si prendono la briga di approfondire la «bufala», o «mezza bufala», delle sardine tossiche. Bufala o mezza bufala? La verità è che come il Pcb, di cui Brescia con la Caffaro è campionessa mondiale, anche le Pfas sono sostanze di origine industriale ormai presenti irrimediabilmente ovunque. E non sarà un capro espiatorio, o una sardina espiatoria, a purificare un mondo inquinato.
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