Campiello, premio alla carriera a Baricco
Intellettuale versatile, scrittore, critico musicale, autore di teatro, guida di giovani penne. La vivacità poliedrica è valsa ad Alessandro Baricco il premio alla carriera del Campiello 2020. Va a lui, infatti, il riconoscimento «Fondazione Il Campiello» che ritirerà al galà finale del Campiello, il 5 settembre, in piazza San Marco. Il premio alla carriera è andato, dal 2010, a scrittori e giornalisti, tra cui Isabella Bossi Fedrigotti, Ferdinando Camon, Claudio Magris, Dacia Maraini, Alberto Arbasino e Andrea Camilleri. «Baricco», spiega Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto ideatrice del concorso letterario 58 anni fa, «è uno degli scrittori più amati dai lettori in Italia e non solo. Fin dagli esordi ha ottenuto grande successo con Castelli di rabbia, suo primo romanzo e Premio Selezione Campiello nel 1991, Oceano mare e Seta; le successive opere hanno continuato a riscuotere il costante favore del pubblico. Il suo profilo è anche quello di un intellettuale instancabile, fondatore della Scuola Holden che dirige, regista nonché autorevole comunicatore televisivo. Una figura di intellettuale a tutto tondo». Il professore Piero Luxardo, presidente del Comitato di gestione del Campiello, lo ha definito «esponente di spicco della cosiddetta narrativa generazionale degli anni Novanta». «Baricco», continua Luxardo, «ha saputo coniugare l’ibridazione dei generi letterari con uno stile mimetico in cui la complicità con il lettore non viene sollecitata ma semmai, con indubbia sagacia, postulata. Rendiamo omaggio a uno scrittore che ha saputo contaminare la dimensione ludica con un’esperta capacità combinatoria, elementi che a buon diritto conferiscono alla sua scrittura una fisionomia che si colloca con originalità nel filone della narrativa contemporanea». •
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