Zanzanù Fest sulle barricate: «Un altro mondo è possibile»
«Vendicai con morti d’inimici la perdita del padre et la privatione del modo di sostener la famiglia mia; per le quali operationi restai bandito». Così disse Giovanni Beatrice detto Zanzanù (Gargnano 1576 - Tignale 1617), le cui parole risuoneranno più forti che mai, ribollendo a ritmo di musica, sullo sfondo dell’anfiteatro di Villa Brunati, a Rivoltella del Garda, che stasera e domani «si riempirà dei suoni e dei colori delle lotte anticapitaliste» durante il festival ispirato allo stesso Zanzanù. Apertura alle 19, ingresso libero: in bilico fra rap e trap la line-up di oggi, con Amianto, White Trash ed EN?GMA; virata garage punk (Twiddle Thumbs) e folate gypsy ska invece per la proposta della seconda serata; in entrambe non mancheranno stand dove fare il pieno di cibo, birra, vino, cocktail a prezzi popolari, banchetti informativi e una mostra mercato di fumetti e illustrazioni. «Per anni abbiamo portato avanti una lunga serie di occupazioni con lo scopo di opporci alla privatizzazione degli immobili pubblici e per rivendicare uno spazio sociale che fosse collettore delle esperienze associative della zona: dalla lotta contro gli sfratti all’opposizione alle grandi opere inutili come il Tav Brescia-Verona e contro ogni devastazione dei nostri territori - spiegano gli organizzatori - La campagna per uno spazio sociale che fosse contenitore di tutte queste attività si è scontrata con la sordità del Comune, che ha scelto la via dello sgombero e della repressione». Ecco perché «la seconda edizione della Zanzanù Fest è, quindi, anche il megafono per ricordare che la lotta dei banditi non si è fermata e che c’è una comunità politica anche sul lago di Garda che lotta per costruire, dal basso, un futuro differente e un’alternativa a questo modello di società». • © RIPRODUZIONE RISERVATA
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