L’INIZIATIVA

Alimenti sintetici, via al contrasto mondiale

Parte della galleria degli orrori presentata al Villaggio Coldiretti a Milano
Parte della galleria degli orrori presentata al Villaggio Coldiretti a Milano
Parte della galleria degli orrori presentata al Villaggio Coldiretti a Milano
Parte della galleria degli orrori presentata al Villaggio Coldiretti a Milano

Nella recente iniziativa del Villaggio Coldiretti a Milano, l’organizzazione agricola ha allestito la galleria degli orrori a tavola a supporto dell’avvio della petizione mondiale - firmata sabato 1 ottobre anche da Giorgia Meloni - per fermare lo sbarco nel piatto del cibo sintetico, promossa da World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe, Coldiretti e Filiera Italia. Dall’apposita indagine di Coldiretti/Ixè, presentata sempre in occasione della manifestazione, emerge che sette italiani su dieci (68%) non si fidano del cibo creato in laboratorio con cellule staminali in provetta. «Le multinazionali del cibo in provetta approfittano della crisi - denuncia Coldiretti - per imporre sui mercati ‘cibi Frankenstein’, dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’ fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, che potrebbero presto inondare il mercato europeo: già a inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici». Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare il cibo fatto in laboratorio gli italiani - spiega l’analisi - evidenziano soprattutto il fatto di non fidarsi delle cose non naturali (68%); al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicuro per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che il cibo artificiale non ha lo stesso sapore di quello vero (42%) ma c’è anche chi teme per l’impatto sulla natura (18%). «Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio - sottolinea Coldiretti - inizia con la carne sintetica sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività sui fronti allevamento e pesca». •. A.Baff. © RIPRODUZIONE RISERVATA