IL CONSORZIO

Condifesa Lombardia Nord-Est l’agricoltura ha una forza in più

di Adriano Baffelli
Panorama agricolo da tutelare, difendere e assicurare: Condifesa Lombardia Nord-Est è competente nelle province di Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese (Tom Fisk by Pexels)
Panorama agricolo da tutelare, difendere e assicurare: Condifesa Lombardia Nord-Est è competente nelle province di Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese (Tom Fisk by Pexels)
Panorama agricolo da tutelare, difendere e assicurare: Condifesa Lombardia Nord-Est è competente nelle province di Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese (Tom Fisk by Pexels)
Panorama agricolo da tutelare, difendere e assicurare: Condifesa Lombardia Nord-Est è competente nelle province di Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese (Tom Fisk by Pexels)

Condifesa Lombardia Nord-Est, consorzio che offre assistenza tecnica innovativa, anche grazie a un’avanzata capacità di ricerca e sperimentazione, per contribuire al miglioramento continuo delle produzioni agricole dei soci, dimostra anche in una contingente fase tutt’altro che semplice, soprattutto per il peso della pandemia e non solo, la validità dello schema intrapreso e applicato con successo.

La realtà bresciana, attiva dal 2014 anche nelle province di Como, Lecco, Sondrio e Varese, gestisce le polizze agevolate per l’assicurazione dei diversi raccolti agricoli. Nel 2021 ha sfiorato i 4.700 soci - 4.634 per l’esattezza - mentre i valori assicurati hanno raggiunto i 415 milioni di euro, rispetto ai 371 milioni dell’esercizio precedente. «Certo, le difficoltà nella pandemia non sono mancate e non mancano - commenta il presidente, Giacomo Lussignoli - legate soprattutto alle complicazioni subite dalle relazioni, sia con gli associati, sia per mantenere i necessari rapporti istituzionali. Nonostante questo, il lavoro di assicurazione in campo non si è mai fermato, così come non si è mai fermata l’attività del mondo agricolo, impegnato a garantire forniture per la catena agroalimentare, che la stessa pandemia ha reso più evidente e necessaria».
Quali vantaggi possono ottenere i non associati che decidessero di aderire a Condifesa Nord-Est vengono spiegati da Lussignoli in modo preciso. «Oltre a poter godere di avanzati servizi di informazione tecnica, possono stipulare polizze per la copertura di tutte le tipologie di attività agricole - sottolinea -, godendo del beneficio di un contributo pubblico che può raggiungere anche il 50 per cento del totale del premio assicurativo». Se sulle polizze il vantaggio economico è ben evidenziato, non meno rilevante è il vantaggio indiretto rappresentato dal valore aggiunto insito nel servizio di assistenza tecnica riservato agli associati. «Soprattutto - spiega il presidente - perché l’assistenza tecnica si basa su un’intensa attività di ricerca, che sviluppiamo anche in sinergia con università e centri di ricerca. Si studiano percorsi specifici, quali le modalità per contenere i danni provocati da calamità naturali e si offrono supporti per contenere i costi di produzione».
Le quindici persone della struttura, tra amministrativi e tecnici, garantiscono una consulenza d’alto profilo, tesa a far conoscere alle imprese le migliori scelte produttive possibili, sia attraverso il miglioramento dell’organizzazione e la riduzione dei costi, sia migliorando le rese. A ciò si aggiungono i vantaggi specifici rappresentati dalle polizze a condizioni agevolate, opportunità posta dalle istituzioni a favore degli associati, ma ancora non da tutti conosciuta. In tema di strumenti assicurativi, da segnalare che continua, come già emerso in occasione dell’analisi dei risultati dell’esercizio 2020, la domanda di copertura utilizzando strumenti innovativi, come ad esempio i Fondi mutualità e le Polizze Index. Segnale della crescita culturale anche in campo assicurativo, da parte delle aziende agricole.
Recente è l’impegno per risolvere il «Mal dell’esca». A questo proposito, in occasione di un recente webinar sul tema, il presidente Giacomo Lussignoli ha rimarcato che «all’interno del Servizio tecnico di Condifesa Lombardia Nord-Est è stato costituito da tempo un gruppo di lavoro dedicato alle problematiche della vite: questo per cercare di offrire una difesa alternativa alla sola polizza assicurativa ai nostri associati. In questo ambito il Mal dell’esca è una patologia che ha da subito coinvolto i nostri tecnici con un progetto di ricerca che ha prodotto risultati di grande interesse».
L’iniziativa, promossa da Coldiretti Brescia in collaborazione con Condifesa, nell’ambito della 64esima edizione della Fiera Agricola di Lonato del Garda, tenuta virtualmente per via dell’ondata pandemica legata alla variante Omicron, ha visto al centro del confronto la malattia della vite causata da alcuni funghi, sulla quale la sezione ad hoc del Servizio tecnico della realtà bresciana è operativa da alcuni anni. «Visitando i vigneti dei soci ha iniziato a emergere la necessità di seguire attentamente l’evoluzione della malattia per salvaguardare quel patrimonio di storicità e qualità che deriva da tanti anni di tradizione e lavoro - ha spiegato il presidente Lussignoli -. Per questo abbiamo avviato una collaborazione con il Centro di Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach di San Michele all’Adige con l’obiettivo di sperimentare anche sul nostro territorio tecniche come il Curetage, importante arma contro il Mal dell’esca. Fondamentale risulta essere il lavoro di squadra con tecnici e istituzioni per ottenere risultati».

Durante l’appuntamento, il presidente della federazione provinciale di Coldiretti, Valter Giacomelli, ha ricordato il ruolo di traino ricoperto dal vino nell’esportazione dell’agroalimentare. «È fondamentale - ha detto – implementare l’aggregazione tra produttori per fare sistema anche in vista della grande opportunità offerta nel 2023 da Brescia e Bergamo capitali della cultura».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA