LA POLITICA

La nuova Pac verso il via con 5 macro-tipologie

di Adriano Baffelli
Una fase dell'incontro sulla nuova Pac organizzato dalla Coldiretti nella sede provinciale a Brescia
Una fase dell'incontro sulla nuova Pac organizzato dalla Coldiretti nella sede provinciale a Brescia
Una fase dell'incontro sulla nuova Pac organizzato dalla Coldiretti nella sede provinciale a Brescia
Una fase dell'incontro sulla nuova Pac organizzato dalla Coldiretti nella sede provinciale a Brescia

Sono cinque le macro-tipologie di intervento previste dalla nuova Pac (Politica agricola comune) in programmazione per il periodo 2023-2027: sostegno di base al reddito per la sostenibilità; sostegno ridistributivo al reddito per la sostenibilità; regimi per il clima e l’ambiente, novità assoluta, alla quale è destinato il venticinque per cento delle risorse; sostegno ai giovani agricoltori e sostegno accoppiato al reddito.

«È importante ricordare che la Pac è degli agricoltori - sottolinea Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia - primi custodi dell’ambiente e dei territori. Le risorse destinate all’Italia sono di poco inferiori a quelle della programmazione precedente, abbiamo evitato l’azzeramento dei titoli e ottenuto che la convergenza sia progressiva e spostata il più possibile al 2026. Adesso è fondamentale che ogni imprenditore valuti le opportunità di integrazione al reddito previste dai cinque eco-schemi approvati a livello nazionale». Il Consiglio europeo, con la programmazione per il quadriennio 2023-27, ha adottato una politica agricola più equa, più verde e maggiormente basata sull'efficacia. La nuova Pac si propone di rafforzare il contributo dell'agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell'UE; ed ancora, di fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni, consentire agli Stati membri una maggiore flessibilità nell'adattamento delle misure alle condizioni locali. I tre regolamenti che compongono il pacchetto di riforma della Politica agricola comune sono stati firmati dal Consiglio e dal Parlamento, la nuova politica si applicherà integralmente nel 2023. Questa mattina, alle 10, organizzato da Coldiretti Brescia si tiene un incontro all’Agenzia Consorzio Agrario Nord Est di Orzinuovi per informare i soci che dal 1° gennaio prossimo entra in vigore la nuova Pac, soprattutto per illustrare pregi e difetti, novità e conferme, vincoli ed opportunità legati al provvedimento. In precedenza, analoghe riunioni si sono tenute nella sede di Brescia dell’associazione agricola, quindi a Breno, Leno, Lonato del Garda, Montichiari e Verolanuova. Un nuovo appuntamento sul tema è previsto martedì 22 novembre sempre alle 10 a Gardone Valtrompia nella sala riunioni della Comunità Montana della Valle Trompia. Durante gli incontri - moderati dal vicedirettore di Coldiretti Brescia, Mauro Belloli - vengono analizzate soprattutto le nuove regole dei pagamenti diretti, da conoscere per programmare al meglio le semine autunnali. «Riteniamo sia importante intervenire su alcune interpretazioni restrittive che rischiano di vanificare alcuni interventi - evidenzia Giacomelli -. Coldiretti sta svolgendo con ministero, Agea e Regione un lavoro fondamentale necessario per migliorare alcune interpretazioni della nuova Pac: una per tutte il poter considerare nella rotazione delle colture anche le cover crops, le colture di copertura che si vedono in molti campi in questi mesi invernali». Colture utilizzate per non lasciare scoperti i terreni agricoli che non hanno come scopo la raccolta di un prodotto da vendere, ma forniscono servizi agro-ecologici quali la protezione del suolo, l'aumento della fertilità.

La Pac beneficerà di 270 miliardi di euro di finanziamenti per il periodo 2023-2027. Oltre 34 miliardi sono destinati esclusivamente agli obiettivi ambientali e climatici e ai regimi ecologici. L’importo può essere utilizzato per promuovere pratiche benefiche per il suolo e migliorare la gestione delle risorse idriche e la qualità dei pascoli. La Pac può promuovere l'imboschimento, la prevenzione degli incendi, il ripristino e l'adattamento delle foreste. Gli agricoltori che partecipano ai regimi ecologici possono essere ricompensati per aver vietato o limitato l'uso di pesticidi e per aver arginato l'erosione del suolo.