LA SCELTA

Piantinity mette le radici ai prodotti fuori suolo

di Adriano Baffelli
La startup Piantinity ha superato al meglio la prima fase ed è protagonista con i prodotti ottenuti fuori suolo
La startup Piantinity ha superato al meglio la prima fase ed è protagonista con i prodotti ottenuti fuori suolo
La startup Piantinity ha superato al meglio la prima fase ed è protagonista con i prodotti ottenuti fuori suolo
La startup Piantinity ha superato al meglio la prima fase ed è protagonista con i prodotti ottenuti fuori suolo

Molte startup nascono anche in campo agricolo, ma non tutte riescono a mettere radici. Ce l’ha fatta alla grande «Piantiny», dapprima marchio commerciale della Agriter di Offlaga, che in questi giorni prende vita propria diventando una società a tutti gli effetti. E quel che, nel manifatturiero e terziario, si definirebbe spin-off chiude positivamente un ideale cerchio, dando senso e compimento al sogno iniziale del 43enne Luca Agosti.

«Sono stato impegnato per 14 anni nell’azienda di famiglia che, da tre generazioni, è attiva a Offlaga - racconta Agosti -, sino a quando la prospettiva di coltivare mais con l’agricoltura convenzionale mi è sembrata non avere più futuro. Mi sono dedicato allora a un altro settore, fino a quando il mio socio è scomparso in un incidente di lavoro davanti ai miei occhi. Ho riflettuto molto e deciso di tornare all’agricoltura. Immaginando, però, un discorso innovativo e alternativo». Da papà Angelo ha ottenuto di poter lavorare in autonomia su una fetta di terreno, producendo mais antichi e la cultivar di grano duro Senatore Cappelli.
Ma la vera novità deriva dalla sua intuizione, assecondata con caparbietà, di ottenere micro-ortaggi fuori suolo. Ha allestito serre: oggi sono oltre una quindicina su una superficie di più di duemila metri quadri, e come supporto alle colture utilizza midollo di cocco e perlite. Due anni fa una nuova evoluzione lo ha portato a superare anche il substrato e a lavorare solo sulle radici dei micro-ortaggi e di altre varietà vegetali, coltivati in un container. Un laboratorio innovativo sperimentale in cui l’equilibrio tra calore e umidità e un’illuminazione particolarmente avanzata, capace di riprodurre gli effetti naturali della luce solare, consentono di ottenere un ambiente asettico. Si eliminano così fungicidi e insetticidi e si riduce del novantacinque per cento l’utilizzo dell’acqua, grazie all’impiego dell’Nft, sistema idroponico automatico.
La costituzione della nuova società è accompagnata da una concreta e rilevante novità: dopo la positiva fase sperimentale dell’impiego nel container della metodologia vertical farm, nasce ora una struttura dedicata in acciaio e vetro con una superficie di duemila mq. «Credo molto nelle potenzialità dell’iniziativa - commenta Luca Agosti - per ora sviluppiamo in orizzontale per poi introdurre la vertical farm in toto». Anche sul fronte dei costi energetici da contenere sono previste novità: l’installazione di un’ampia copertura delle strutture con pannelli fotovoltaici per ottenere energia pulita a supporto di un prodotto pulito, che davvero non necessita nemmeno di un lavaggio. Un ulteriore passo per ottenere un ambiente produttivo il più possibile green, in linea con la scelta di utilizzare insetti utili e funghi antagonisti rispetto a quelli indesiderati, evitando di impiegare in serra pesticidi e sostanze chimiche. Nella nuova compagine societaria accanto a Luca Agosti figurano la sorella Silvia, 32 anni, e il terzo socio, Nicola, che di anni ne ha 35. La produzione è venduta a grossisti, in particolare a realtà che forniscono il segmento alto della ristorazione di vari territori, tra i quali, oltre a Brescia, Bergamo e alcune vallate dolomitiche. Agriter, ora Piantiny, soddisfa anche le richieste dei privati nel punto vendita diretta all’interno dell’azienda, in uno chalet dalle dimensioni contenute, destinato a breve a essere ampliato.

Costante, inoltre, la presenza nei fine settimana nello spazio a Brescia di piazzale Cremona, del Mercato agricolo coperto di Campagna Amica della Coldiretti. Insieme all’ampliamento della struttura dedicata alla vendita al pubblico è previsto quello dell’offerta gastronomica. Grazie a una scelta innovativa la scommessa di Luca è stata vinta e Piantiny ha messo radici robuste anche senza l’ausilio del fertile terreno della Bassa bresciana. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA