L’AGRITURISMO di Bedizzole

Roccolo, un mix perfetto per una storia vincente

di Adriano Baffelli
È stato tra i primi a unire prodotti dell'azienda agricola e ristorazione «La forza distintiva? Un'attività a nostra immagine e somiglianza»
Un’immagine esterna dell’agriturismo Roccolo a Bedizzole gestito da sempre dalla famiglia PorteriUna sala interna della struttura
Un’immagine esterna dell’agriturismo Roccolo a Bedizzole gestito da sempre dalla famiglia PorteriUna sala interna della struttura
Un’immagine esterna dell’agriturismo Roccolo a Bedizzole gestito da sempre dalla famiglia PorteriUna sala interna della struttura
Un’immagine esterna dell’agriturismo Roccolo a Bedizzole gestito da sempre dalla famiglia PorteriUna sala interna della struttura

Attivo da trentuno anni, l’agriturismo Roccolo è stato tra le prime realtà del settore a proporre al pubblico il connubio tra prodotti dell’azienda agricola e ristorazione. «Eravamo visti strani, sia in paese, sia dai primi clienti che si affacciavano titubanti a una tipologia di locale che non conoscevano», commenta Tiziana Porteri, anima con il fratello Cristian della seconda generazione che gestisce la struttura. Anche se papà Attilio, 83enne «è ancora sempre sul pezzo», assicura la figlia. Fondamentale anche il ruolo di mamma Angiolina, originaria di Valeggio sul Mincio (Vr), che perpetua la tradizione della pasta fresca del borgo natio, replicandola con successo tra il verde di Bedizzole. Tanto che alla domanda sul piatto forte del locale, la risposta indica senza esitazione i casoncelli. Cristian Porteri si occupa più della parte agricola, che contempla un allevamento equino e un maneggio: qui può mettere a frutto anche la sua esperienza di istruttore equestre. Agli inizi degli anni Novanta per la famiglia Porteri è risultato naturale abbinare la produzione agricola ad alcune esperienze nella ristorazione, cavalcando un’attività agli albori ed ottenendo una delle prime licenze non solo provinciali assegnate a un agriturismo. Nonostante le titubanze esterne, hanno creduto con forza al progetto, il successo del quale passa anche dal gradimento sempre più evidente manifestato dai clienti per l’offerta culinaria e il clima ospitale che la famiglia è riuscita a creare. Superati i trent’anni di attività Tiziana Porteri dice che lo rifarebbe, nonostante l’impegno e il sacrificio richiesti dalla complessa attività. La soddisfazione è legata anche alla consapevolezza di aver sviluppato l’iniziativa «a nostra immagine e somiglianza - sottolinea - sapendoci ritagliare il nostro mercato e trovando i punti di forza, diversi da altre realtà, perché ogni agriturismo non è uguale agli altri, per la produzione, per la diversa impostazione che ogni famiglia sceglie, valorizzando al meglio quelli che sono gli specifici talenti a disposizione». Dalle sue parole si percepiscono la passione e la competenza: non per niente è presidente della sezione bresciana di Terranostra, l’Associazione per l’agriturismo e per l’ambiente promossa da Coldiretti, nata nel 1973 per valorizzare il mondo rurale, favorire l’interscambio tra città e campagna, promuovere le strutture associate. I clienti hanno capito lo spirito agrituristico e hanno saputo apprezzare sempre più l’offerta enogastronomica. Tiziana Porteri dice che non vorrebbe svolgere nessun’altra attività, nonostante nel tempo siano aumentati i costi di gestione e la burocrazia. «Mi chiedo - sospira - da dove nascono le voci infondate delle facilitazioni fiscali e degli aiuti dei quali godrebbero le nostre realtà». Aggiungendo subito una nota positiva. «Quel che conta davvero, però, è che la formula del mangiar bene in campagna, oltre a soddisfare sempre di più i clienti, inizia ad incuriosire altri piccoli imprenditori agricoli che, delusi come noi da politiche agricole comunitarie poco incentivanti, avevano perduto la fiducia nella propria terra, oltre che la propria competitività economica, recuperando e riconvertendo aziende agricole in precedenza sottovalutate». La maggior parte dei clienti del Roccolo proviene da Brescia e dall’hinterland cittadino, ma le cerimonie e gli eventi «richiamano» soprattutto milanesi e proprietari delle seconde case sul lago di Garda provenienti da vari territori. A dimostrarsi molto attrattiva è l’attività equestre, con prenotazioni sempre al completo. Una richiesta aumentata durante le varie fasi del lockdown e subito dopo, sia per la voglia di stare all’aperto delle persone, sia per l’impossibilità di praticare sport in palestre e in piscina: tutto questo ha spinto molti, soprattutto ragazzi, verso l’attività ippica.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA