AGRICOLTURA

Smart Agrifood, l’innovazione mette radici e chiama i giovani

di Adriano Baffelli
Sono ben 538 le soluzioni 4.0 messe a disposizione di un comparto sempre più compatibile con il digitale e che sa attrarre figure nuove
All’orizzonte della moderna agricoltura si affacciano sempre più innovazione e digitalizzazione: ulteriori forze sempre più protagoniste anche nelle aziende del territorio attive nel settore. Photo Unsplash
All’orizzonte della moderna agricoltura si affacciano sempre più innovazione e digitalizzazione: ulteriori forze sempre più protagoniste anche nelle aziende del territorio attive nel settore. Photo Unsplash
All’orizzonte della moderna agricoltura si affacciano sempre più innovazione e digitalizzazione: ulteriori forze sempre più protagoniste anche nelle aziende del territorio attive nel settore. Photo Unsplash
All’orizzonte della moderna agricoltura si affacciano sempre più innovazione e digitalizzazione: ulteriori forze sempre più protagoniste anche nelle aziende del territorio attive nel settore. Photo Unsplash

Tecnologia innovativa, controllo da remoto di macchinari fissi e in movimento, innovativi software gestionali, app dedicate, specifiche piattaforme informatiche; ed ancora, utilizzo crescente di device per l’attività, impiego di satelliti e crescente approccio alla trasformazione produttiva e dei servizi all’insegna del 4.0. Non ci sono errori, non si sta parlando di un settore manifatturiero, tecnico, elettronico o altro. Al centro ci sono modalità e processi sempre più diffusi nell’agricoltura e, in generale, applicati alla filiera agroalimentare. E parlando di «Smart Agrifood» si esprime la sintesi semantica con la quale gli addetti ai lavori riuniscono i molteplici e complessi aspetti approfonditi in questa puntata di «Agricultura». L’obiettivo è di offrire una panoramica ampia, non ristretta ai soli confini provinciali, per fornire alcune utili chiavi di lettura. Nelle settimane e nei mesi seguenti si darà spazio a testimonianze ed esempi specifici dei protagonisti bresciani, delle imprese e delle realtà associative che utilizzano e propongono vie innovative nell’agroalimentare. Realtà che, in alcuni casi, sono considerate un riferimento nazionale per il settore, avanguardie digitali del comparto primario, che hanno saputo arricchire, sperimentando e applicando efficaci innovazioni e le migliori tecnologie informatiche e digitali. Metafora di un settore con lunga e radicata tradizione, ma tutt’altro che impermeabile al nuovo e al futuro. Un aspetto che contribuirà ad attrarre giovani e nuove figure verso un mondo che, solo pochi decenni or sono, era da molti considerato marginale e incompatibile con innovazione, tecnologia e digitalizzazione. Come emerge da un recente rapporto dell'Osservatorio Smart Agrifood, attivo nell’ambito della School of management del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’università degli studi di Brescia, sono 538 le soluzioni di Agricoltura 4.0 disponibili per il settore agricolo in Italia, con un incremento di oltre un centinaio rispetto al 2019. Soluzioni che usano prevalentemente sistemi di Data Analytics, piattaforme o software di elaborazione e Internet of things, e trovano applicazione nelle fasi di coltivazione, semina e raccolta dei prodotti in diversi comparti, fra i quali emergono l’ortofrutticolo, il vitivinicolo e il cerealicolo. Ben il 60% delle aziende agricole utilizza almeno un supporto digitale, il 38% ne impiega due o più, ma solo il 3-4% della superficie agricola è coltivata con strumenti 4.0, segno che il mercato deve ancora esprimere larga parte del suo potenziale. Anche l’agroalimentare italiano ha dovuto e deve fare i conti con l’emergenza Covid-19, ad esempio registrando una contrazione della manodopera disponibile sul versante produttivo e una diminuzione di vendite, in particolare nell’HoReCa - l’acronimo sta per Hotellerie, Restaurant e Cafè, anche se talvolta collegato a catering, e include l’industria alberghiera e tutte quelle attività che gravitano intorno a food, beverage e hospitality, ad esempio bar ed enoteche - insieme causa ed effetto anche della diminuita fiducia dei consumatori, per non parlare degli effetti dei diversi provvedimenti restrittivi. Difficoltà che si sono fatte sentire sull’intera filiera, in particolare nella fase del lockdown della primavera 2020 e hanno avuto ripercussioni anche sul mercato dell’Agricoltura 4.0. Anche se lo specifico settore ha ripreso vigore nella seconda metà dello scorso anno, pesando, alla fine dell’annata per 540 milioni di euro, con un incremento del 20% rispetto al 2019. L’impiego del digitale cresce nella tracciabilità alimentare. Avanzano le tecnologie per la raccolta, la valorizzazione e la condivisione dei dati lungo la filiera: soluzioni mobile (+65% rispetto al 2019), analisi avanzata dei dati (+57%), piattaforme di elaborazione (+60%). Continua la crescita della Blockchain, presente nel 18% delle soluzioni di tracciabilità (+59%), anche se con un ritmo più lento rispetto al 2019. L’agroalimentare è il terzo settore per numero di progetti pilota e operativi di Blockchain a livello internazionale, avviati dalle imprese per ragioni commerciali, migliorare l’efficienza della supply chain e per una maggiore sostenibilità ambientale o sociale, come testimonia la ricerca realizzata dall'Osservatorio sull’agroalimentare «intelligente», presentata a marzo in occasione del convegno online «Smart Agrifood: condivisione e informazione, gli ingredienti per l’innovazione». Come spiega Andrea Bacchetti, uno dei direttori dell’Osservatorio Smart Agrifood, «il settore agroalimentare ha superato la prova della pandemia, mostrandosi dinamico e aperto all’innovazione, ben consapevole dei benefici che le tecnologie digitali possono apportare in termini di efficienza, competitività e sostenibilità. Nonostante questo, solo una piccola parte della superficie agricola è oggi coltivata con strumenti 4.0. Per sbloccare questo potenziale ancora inespresso sarà necessario lavorare sull’interoperabilità e l’interconnessione delle soluzioni, lo sviluppo di competenze specifiche, la valorizzazione e condivisione dei dati».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA