Ci sono ancora parecchie criticità, ma la situazione pandemica sta gradualmente migliorando. Un aspetto, questo, che ha effetto anche sul mercato immobiliare e, in particolare, su quello dei mutui. È infatti in crescita il numero di italiani che sceglie di affidarsi a questo strumento per comprare casa, come emerge dalle analisi di Crif e Mutui.it.
È emerso innanzitutto un incremento del 9,6% delle richieste di mutui a livello nazionale nel confronto tra il primo trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2020, all'inizio della pandemia di Covid-19. Si tratta di un segno inequivocabile di come gli italiani, dopo avere passato un anno complicato, abbiano voglia di acquistare immobili. Il dato è condizionato positivamente soprattutto dall'incremento registrato nel mese di marzo: +55,8% delle richieste rispetto a 12 mesi prima.
Nonostante alcune eccezioni, il trend positivo nelle domande interessa tutto il Paese. La crescita maggiore ha riguardato il Molise (+17,1%), ma anche il Veneto si colloca molto in alto in questa graduatoria, grazia a un aumento del 13,5% nel raffronto fra il primo trimestre 2021 e l'anno scorso.
Richieste e durata
Il momento positivo del mercato dei mutui è testimoniato anche dall'incremento della cifra media richiesta nel nostro Paese: 136.656 euro (+2,6%). Non si tratta solo di una crescita rilevante rispetto all'anno scorso, ma dell'importo più elevato dal 2013 a ora.
Per quanto riguarda le fasce quantitative, la maggior parte delle domande di mutui (il 29,9%) si colloca nel range tra 100.001 e 150.000 euro; il 25% è invece compreso tra 150.001 e 300.000, mentre il 21,4% di chi ha scelto questo strumento per acquistare casa ha chiesto un importo inferiore a 75.000 euro. Seguono poi la categoria tra 75.001 e 100.000 euro (19,6%) e quella oltre i 300.000 euro (4,1%).
Dai dati relativi al primo trimestre 2021 emerge inoltre un altro dato interessante: il 26,4% di chi richiede un mutuo sceglie una soluzione compresa tra 26 e 30 anni. A breve distanza seguono le opzioni tra 21 e 25 anni (selezionata dal 24,4% dei coinvolti) e tra 16 e 20 anni (24,2%). Man mano che diminuisce la durata cala anche la quota: per esempio, solo lo 0,5% di chi ha adottato il mutuo si è orientato verso un'opzione di pagamento inferiore a 5 anni.
Fissi e variabili: la situazione
A contribuire alla crescita delle richieste di mutui ci hanno pensato i tassi convenienti, sia per le soluzioni fisse che per quelle variabili. Il portale Facile.it ha effettuato una simulazione relativa a un finanziamento di 126.000 euro con una durata di 25 anni a tasso fisso. In questo caso il Taeg medio ad aprile 2021 era dell'1,37%, una quota interessante per chi desidera acquistare casa (anche se in aumento rispetto ai mesi scorsi).
Al momento, basandosi sempre sulla prova di Facile.it, i mutui a tasso variabile risultano essere più convenienti. In questo caso infatti il Taeg medio – prendendo sempre come riferimento aprile 2021 – era dell'1,03%.