LA PROSPETTIVA

Bontempi Vibo, il player indipendente e no-limits

di Adriano Baffelli
Gli obiettivi: portare i ricavi oltre gli ottanta milioni di euro entro il 2025 e diventare il riferimento per ogni distributore europeo del comparto
Da sinistra Vittoriano Calomeni, Mariasole Bontempi e Raoul Bontempi protagonisti nell’aziendaProduzioni by Bontempi Vibo
Da sinistra Vittoriano Calomeni, Mariasole Bontempi e Raoul Bontempi protagonisti nell’aziendaProduzioni by Bontempi Vibo
Da sinistra Vittoriano Calomeni, Mariasole Bontempi e Raoul Bontempi protagonisti nell’aziendaProduzioni by Bontempi Vibo
Da sinistra Vittoriano Calomeni, Mariasole Bontempi e Raoul Bontempi protagonisti nell’aziendaProduzioni by Bontempi Vibo

Oltre un miliardo di pezzi all’anno, pari a più di 25 mila tonnellate di bulloni e viti, realizzati da 150 dipendenti divisi tra le sedi di Rodengo Saiano e Calabritto in provincia di Avellino, per un fatturato 2021 di 54 milioni e 406 mila euro, in crescita del 35% e del 60%, rispettivamente, sul 2019, e sul 2020. Un incremento in parte legato all’aumento dei prezzi delle materie prime, comunque importante in termini reali considerando la crescita delle unità prodotte. Sono i numeri della Bontempi Vibo spa di Rodengo Saiano, guidata dall’amministratore delegato Raoul Bontempi, presieduta dal fondatore, Bruno Bontempi, che, nel novembre 1961, ha dato vita all’azienda a Berzo Inferiore, in Valcamonica, stampando a caldo il primo bullone marcato Vibo in una piccola officina, dopo alcuni anni di impegno nella viteria e nelle mole abrasive come agente e commerciante. La società è controllata dalla Finan Service, holding della famiglia Bontempi, alla quale afferiscono anche attività immobiliari e finanziarie, presieduta da Raoul e guidata dal fratello Massimiliano Bontempi nel ruolo di amministratore delegato. «Il piano quinquennale 2020-2025 della Bontempi Vivo - spiega il direttore generale Vittoriano Calomeni, già commerciale per 15 anni dell’azienda, per due anni responsabile vendite per il Sud Europa di una multinazionale americana del settore, rientrato alla Vibo a settembre 2019 - tra i principali obiettivi prevede il raddoppio del fatturato 2019, quindi di superare gli 80 milioni nell’esercizio 2025». Un’altra mission strategica prevista dal business plani prevede di «indurre qualsiasi distributore europeo che voglia acquistare un prodotto del nostro settore a rivolgersi prioritariamente alla Bontempi Vibo», aggiunge Calomeni. Percorrendo a ritroso il percorso aziendale, al 1974 risale la sede direzionale in via Cacciamali in città, ben visibile transitando sull’autostrada A4. Risale al 2006 l’acquisto di un complesso industriale a Rodengo Saiano da un’azienda in chiusura. A seguire la ristrutturazione dei capannoni, il completo rifacimento della palazzina uffici e la realizzazione ex novo di un magazzino automatizzato. Chiusa e venduta la sede di Brescia, gradualmente trasferita la produzione di Berzo Inferiore. Oltre al polo produttivo in Franciacorta, come detto, è attivo quello della Vibo Sud, a Calabritto (Avellino), sorto nel 1988 nell’ambito dei provvedimenti governativi tesi a favorire la ricostruzione sociale ed economica dopo il tremendo sisma del 1980 in Irpinia. In terra campana sono prodotti i bulloni di piccolo diametro, da M5 a M12, rispetto a una capacità globale che raggiunge la dimensione M64, stampati a freddo sino a M36, a caldo per le dimensioni maggiori. Nel 2015 Bontempi Vibo ha creato con un socio la newco Fram con sede a Bellusco (MB), per lo stampaggio a caldo: nel 2019 è stata acquisita al 100% e incorporata per fusione nella Bontempi Vibo. La produzione, con stampaggio a caldo, è stata trasferita a Rodengo Saiano nel dicembre 2021. Sempre lo scorso anno, a marzo, è stato acquisito il 100% delle quote della storica azienda Mi.Me.Af di Calolziocorte (Lc), nata nel ’52, con 25 addetti, specializzata in prodotti custom di bulloneria speciale principalmente per utilizzatori finali dei settori automotive e arredamento. Dell’azienda lecchese Vittoriano Calomeni è consigliere delegato per produzione, commerciale, risorse umane, mentre Mariasole Bontempi, figlia di Massimiliano, è consigliere delegato per gli acquisti, e Raoul il presidente. «Crediamo fortemente nel made in Italy - rimarca il direttore generale - tutta la nostra produzione è realizzata nel Paese, per scelta non commercializziamo ma vendiamo solo i nostri prodotti, siamo orgogliosi di essere un player indipendente».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA