LA FORZA IN PIÙ

Data Scientist, sinergia per ricerca e sviluppo

Un'indagine condivisa che non trascura alcuna fase
Thimus utilizza neuroscienza e intelligenza artificiale (AI) (Credit Pexels)
Thimus utilizza neuroscienza e intelligenza artificiale (AI) (Credit Pexels)
Thimus utilizza neuroscienza e intelligenza artificiale (AI) (Credit Pexels)
Thimus utilizza neuroscienza e intelligenza artificiale (AI) (Credit Pexels)

Gran parte della sfida di Thimus si gioca intorno alla rilevanza del Data Scientist, considerando quanto l’azienda sia una generatrice di preziosi dati. Aumentano le imprese del settore enogastronomico che si affidano alla società bresciana di neuroscienza culturale per capire, ad esempio, se la pasta o il vino prodotti possono avere successo di vendita in una certa area geografica. Un’attività, va sottolineato, che non si esplica sul versante del marketing, ma è condotta dagli specialisti di Thimus in sinergia con le aziende nelle fasi di ricerca e di sviluppo dei prodotti. Si lavora sulla croccantezza, sulla cremosità, sugli aromi. Si effettuano indagini sulla valenza degli agenti mascherati, quali ad esempio i non-zuccheri e sul loro impatto sui consumatori. Ci sono anche aziende che, oltre alla misurazione, chiedono un passo in più, legato alla collaborazione del team di ricerca nel creare esperienze nuove derivanti dal cibo. È recente il caso della cantina piemontese Enrico Serafino, impegnata nell’individuare abbinamenti ottimali del Metodo Classico Alta Langa con menù di piatti con proteine alternative alla carne. «Ci piace lavorare sull’innovazione senza buttare il passato - spiega l’amministratore delegato di Thimus, Mario Ubiali -: in tale ambito si colloca ad esempio la ricerca sul fagiolo della Valcamonica». L’approccio Thimus prevede l’indagine delle diverse fasi che concorrono all’esperienza di un proposta, nello specifico del food and beverage: visione, olfatto e gusto, analizzando tutti gli elementi che la caratterizzano. Il procedimento inizia prima della raccolta vera e propria del dato neurofisiologico, con un rigoroso processo di protocol design, che attinge a neuroscienza, etnografia, biologia, psicologia e sociologia. In questo modo si creano protocolli che permettono di ottenere una visione a 360 gradi di come l’esperienza viene percepita dall’uomo. Thimus ha portato dal laboratorio al quotidiano il potenziale rivoluzionario della neuroscienza per comprendere aspettative ed emozioni. •. A.Baff. © RIPRODUZIONE RISERVATA