L’EVOLUZIONE

Fratelli Franceschetti, il futuro firmato dalla digitalizzazione

di Adriano Baffelli
Tutto è automatizzato e affidato alla flessibilità garantita da un Cloud L'obiettivo è diventare leader nell'Ue negli imballaggi industriali in rafia
Una veduta della Saccheria Fratelli Franceschetti a Provaglio d’Iseo: la sua sfida è iniziata nel 1939, come Saccheria Luigi Franceschetti, per iniziativa dell’omonimo fondatoreUn esemplare di saccone o Big bag
Una veduta della Saccheria Fratelli Franceschetti a Provaglio d’Iseo: la sua sfida è iniziata nel 1939, come Saccheria Luigi Franceschetti, per iniziativa dell’omonimo fondatoreUn esemplare di saccone o Big bag
Una veduta della Saccheria Fratelli Franceschetti a Provaglio d’Iseo: la sua sfida è iniziata nel 1939, come Saccheria Luigi Franceschetti, per iniziativa dell’omonimo fondatoreUn esemplare di saccone o Big bag
Una veduta della Saccheria Fratelli Franceschetti a Provaglio d’Iseo: la sua sfida è iniziata nel 1939, come Saccheria Luigi Franceschetti, per iniziativa dell’omonimo fondatoreUn esemplare di saccone o Big bag

Porsi alla guida di un'azienda in un settore maturo, che più maturo non si può, innovare e digitalizzare, riuscendo in pochi anni a ottenere la crescita del fatturato e il miglioramento del margine operativo. È il risultato ottenuto da Luisa e Luigi Wilmo, al vertice della Saccheria Fratelli Franceschetti spa di Provaglio d'Iseo. Ma andiamo con ordine. Nata nel 1939 come Saccheria Luigi Franceschetti, per iniziativa dell'omonimo fondatore, nel 1970 i suoi figli, Giacomo, Vittorio e Umberto la acquistano: diventa Saccheria Fratelli Franceschetti snc, quindi srl e in seguito spa. Negli anni a seguire guidano l'azienda i fratelli Giacomo, già sindaco del paese, imprenditore in più di un'azienda e banchiere, impegnato sui versanti amministrativo e finanziario, e il più giovane di loro, Vittorio - detto Bruno per ricordare un fratellino nato prima di lui e mancato subito -, punto di riferimento tecnico e commerciale. A metà del 2014 l'ingresso di Luigi Wilmo, figlio di Giacomo, ora presidente del Cda, e a gennaio 2015 quello della cugina Luisa, figlia di Vittorio, amministratore delegato della società. La nomina ad amministratori viene decisa dagli azionisti, espressione di due holding titolari ciascuna del 50%: Jack Holding srl di proprietà della famiglia di Luigi Franceschetti, e Victor srl di proprietà di Luisa, Anna, Laura, Claudia Franceschetti. I due cugini operano in azienda a parti invertite rispetto ai loro genitori: Luigi Wilmo segue gli aspetti tecnici e commerciali, Luisa si occupa di amministrazione, finanza e acquisti. I dipendenti sono trentatré, composito il panorama dei clienti, che sono circa tremila. Significativa la quota export, con il 30% dei committenti esteri attivo in Germania. Le forniture esterne provengono principalmente da Far East, India, Vietnam e Cina. Nonno Luigi ha dato inizio all'attività imprenditoriale producendo sacchi ricavati da vecchi tessuti, praticando un'efficace economia circolare ante litteram. Ottantadue anni dopo, la società è il terzo distributore europeo di imballaggi flessibili. L'intuizione del fondatore si è dimostrata giusta: trasformare un'attività praticata in molte contrade e abitazioni per necessità, in un'attività imprenditoriale. La società di Provaglio d'Iseo, fatturato di circa 19 milioni di euro nel 2019 (erano 16 milioni nel 2015), ha individuato nell'innovazione continua la sua stella polare. L'azienda produce imballaggi flessibili ed è specializzata nella realizzazione di «sacconi», o big bags, a quattro punti di presa. La visita agli uffici e ai reparti operativi, «guidata» da Luisa e Luigi Wilmo, presidente del settore Tessile di Confindustria Brescia, consente di capire al meglio cosa significhi in concreto la modernizzazione dell'azienda e la strada della digitalizzazione, a loro dire pressoché totale, dei processi. «Come può vedere - dicono - non c'è un'infrastruttura informatica, non ci sono server, stampanti, tutto è automatizzato e affidato alla flessibilità garantita dal cloud». L'innovazione in azienda si riscontra sin dalla fase di accredito per accedere allo stabilimento, comprese le procedure per il contenimento del contagio da Covid-19: tutti i passaggi sono digitali con un'efficiente auto-registrazione e la stampa di una piccola etichetta con i dati personali e un codice a barre. Lo stesso concetto, come si può osservare, che guida le operazioni nei reparti, il carico e lo scarico di materie prime e di prodotti finiti. Particolare attenzione, e specifici investimenti, sono stati riservati al magazzino, completamente gestito dall'intelligenza artificiale, grazie all'applicazione del software cloud Eli Wms, Warehouse management system. Cerchiamo di capire meglio come funziona la tecnologia, e scopriamo che i sacchi sono movimentati, catalogati e resi disponibili impiegando un ordine di priorità, legato anche all'analisi predittiva, che elabora i dati relativi alla loro disposizione nel deposito, incrociandoli con le abitudini del cliente. I magazzinieri sono supportati da una voce nell'auricolare fornita da Google Cloud Natural Language Api, che li assiste favorendo l'ordine di carico più veloce. Il sistema è in grado di classificare gli ordini in funzione di quanto sono puntuali, applicando prezzi diversi legati al rispetto dei tempi di ritiro. La gestione è garantita dall'impiego di QR code e tablet. «Anche i processi del back office sono stati dematerializzati - spiega Luigi Wilmo -: se prima la gestione di un ordine richiedeva dieci minuti, ora ne serve meno di uno. La gestione in cloud comporta altri vantaggi: non serve manutenzione perché tutto è gestito da remoto, l'utilizzo è più semplice e i costi si riducono per l'assenza di server e infrastrutture fisiche. Senza dimenticare la possibilità di avere un sistema integrato che gestisce i diversi applicativi sotto forma di piattaforma scalabile e adattabile alle esigenze». Alla domanda su quale sia il principale obiettivo per i prossimi tre anni, la risposta di Luisa e Luigi non lascia dubbi: «Diventare il numero uno degli imballaggi industriali in rafia nell'Ue, principalmente attraverso il canale e-commerce».. © RIPRODUZIONE RISERVATA