IL BILANCIO

IoT, il business accelera trainato dalla fabbrica

di Adriano Baffelli
E il made in Bs spicca con livelli di applicazione del 4.0 molto elevati: l'Internet of Things è presente in circa il 96% delle società maggiori
Il mercato delle IoT si conferma in crescita in Italia non solo a livello di business Christina Wocintechchat UnsplashGiancarlo Turati (Iobo 2.0)
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Il mercato delle IoT si conferma in crescita in Italia non solo a livello di business Christina Wocintechchat UnsplashGiancarlo Turati (Iobo 2.0)
Il mercato delle IoT si conferma in crescita in Italia non solo a livello di business Christina Wocintechchat UnsplashGiancarlo Turati (Iobo 2.0)

Nel 2022 cresce il fatturato delle soluzioni IoT per l’agricoltura (540 milioni di euro, +32%), la fabbrica (780 milioni, +22%) e l’edificio (1,3 miliardi, +19%). Sono 39 i milioni di connessioni IoT cellulari (+5%), 85 milioni quelle abilitate da altre tecnologie (+15%), di cui 2,4 milioni tramite reti Lpwa (+20%). Nell’industria, il 77% delle grandi aziende e il 58% delle Pmi ha avviato almeno un progetto IoT. Dati inequivocabili sul trend che caratterizza il mercato dell’Internet of Things. In tale contesto anche i dati bresciani sono in crescita, pur con delta meno significativi in considerazione del fatto che, qui più che altrove, da tempo si sono raggiunti livelli di applicazione del 4.0 più elevati. Il manifatturiero made in Brescia registra l’utilizzo dell’IoT in circa il 95/96% delle grandi aziende, un dato sempre più prossimo al top ipotizzato circa quattro anni fa come traguardo da raggiungere tra il 2023 e il 2024. Le imprese con il maggiore tasso di impiego del 4.0 sono quelle del comparto metalmeccanico, che resta uno dei principali settori di riferimento dell’industria di casa nostra. Ma cosa si intende esattamente con la definizione Internet of Things? L’espressione, sempre più utilizzata nel mondo delle imprese, letteralmente significa «Internet delle cose», e nelle telecomunicazioni è usata per fare riferimento a tutti quei dispositivi, oggetti, o qualsiasi altra cosa che hanno la possibilità di connettersi alla rete. In particolare, un oggetto dell’Internet of Things deve essere in grado utilizzare la sua capacità di connettersi a internet per trasmettere, ricevere ed elaborare le informazioni dell’ambiente circostante, per poi restituirle agli esseri umani. I ricercatori dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano - realtà protagonista della ricerca presentata recentemente durante il convegno «Internet of Things: tra continuità e innovazione», dalla quale sono emersi i risultati sopra richiamati -, ricorrono a un esempio, apparentemente banale, che solitamente si utilizza per spiegare l’Internet delle cose: il frigorifero intelligente. «Questo speciale frigorifero è in grado di operare a questo modo: legge l’etichetta di un cartone del latte - spiegano i ricercatori del Politecnico milanese - mediante apposite telecamere (rilevazione dell’informazione), da qui deduce che l’ultima confezione di latte presente nel frigo è scaduta (elaborazione dell’informazione), e di conseguenza invia un sms ad un essere umano (restituzione dell’informazione) di modo che questi possa comprare del latte fresco, di ritorno dal lavoro». Un esempio molto chiaro e facilmente comprensibile, anche traslandolo idealmente ad altri macchinari e funzioni, ricordando come in linea teorica sia possibile connettere sostanzialmente ogni cosa alla rete. Si può applicare un geo-localizzatore inserendolo nel campanaccio di un bovino; si può inserire un sensore nella suola di una scarpa da ginnastica, di modo che questa tenga traccia dei chilometri percorsi, della velocità media di percorrenza, delle calorie perse e così via. Gli ambiti di applicazione sono illimitati in via teorica. «Dal punto di vista pratico - precisano gli ingegneri del Politecnico di Milano - tutto ciò che occorre perché sia connesso un oggetto, è che questo sia dotato di un indirizzo IP, ossia una sorta di “etichetta” che lo renda distinguibile da tutti gli altri connessi alla rete». Un oggetto così immesso nel web, poi, deve essere in grado da sé di comunicare e scambiare dati senza alcun intervento umano. Tra gli esempi di applicazione dell’Internet of Things, trova spazio il tema della riduzione dei costi energetici di un’azienda, tanto che uno degli usi sino ad ora più diffusi degli oggetti dell’Internet delle cose è legato all’automatizzazione dei processi di gestione dell’energia elettrica. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA