LO SCALO

Orio al Serio, 50 anni di storia scritta in volo con il territorio

di Adriano Baffelli
Una sinergia che trova riscontro nelle ricadute occupazioni e sul «Pil» E in prospettiva può dare supporto alle Capitali della Cultura del 2023
Panoramica dell’aeroporto Bergamo Orio al Serio cresciuto a supporto del territorio e diventato un punto di riferimento anche per i passeggeri in partenza da Brescia Foto di Kamal HarouiUno scalo  no-limits (Foto Sacbo)
Panoramica dell’aeroporto Bergamo Orio al Serio cresciuto a supporto del territorio e diventato un punto di riferimento anche per i passeggeri in partenza da Brescia Foto di Kamal HarouiUno scalo no-limits (Foto Sacbo)
Panoramica dell’aeroporto Bergamo Orio al Serio cresciuto a supporto del territorio e diventato un punto di riferimento anche per i passeggeri in partenza da Brescia Foto di Kamal HarouiUno scalo  no-limits (Foto Sacbo)
Panoramica dell’aeroporto Bergamo Orio al Serio cresciuto a supporto del territorio e diventato un punto di riferimento anche per i passeggeri in partenza da Brescia Foto di Kamal HarouiUno scalo no-limits (Foto Sacbo)

Il 16 luglio 2020 la Sacbo, società di gestione dell'Aeroporto di Bergamo Orio al Serio, ha festeggiato la ricorrenza dei 50 anni dalla costituzione. Un anniversario celebrato molto diversamente rispetto ai propositi e alla programmazione, ovviamente per il rispetto delle restrizioni dovute al contenimento del contagio della pandemia da Covid-19. «L'appuntamento ha conservato ugualmente il suo pieno significato di tappa emblematica nel processo evolutivo. Ciò grazie al sentimento di partecipazione manifestato dalla collettività dei dipendenti e operatori aeroportuali, la cui lontananza forzata, anche se parziale, da luogo e situazioni in cui svolgono le proprie mansioni, non ha scalfito il senso di appartenenza e la convinzione di avere contribuito nel tempo alla crescita dell'aeroporto», si legge nell'introduzione al volume «Bergamo il suo aeroporto», scritto e curato dal giornalista Eugenio Sorrentino, recentemente pubblicato per i tipi della Morcelliana di Brescia e stampato da un'altra realtà bresciana, la Litos di Gianico. Eugenio Sorrentino è consigliere dell'Unione giornalisti aerospaziali italiani e dell'Unione giornalisti scientifici italiani. Dal 2000 cura la comunicazione di Sacbo. È autore di una serie di pubblicazioni, tra le quali il volume «Orio al Serio, una storia di successo» (2010) e «Ilario Testa, un manager con le ali» (2019). Il libro ripercorre le tappe principali del mezzo secolo di storia dello scalo lombardo, inserito nel sistema aeroportuale milanese, che ha registrato una rilevante crescita. Visto dal versante bresciano fa pensare, anche, a quel che sarebbe potuto essere Montichiari, con un sedime di prim'ordine, un'area di contorno ben più ampia rispetto a quella, decisamente sacrificata, a ridosso dell'autostrada A4, dell'aeroporto adagiato ai piedi di Bergamo Alta. Ma tant'è, come diceva l'indimenticata maestra elementare, con i se e con i ma non si fa la storia. La realtà che conosciamo vede il D'Annunzio di Montichiari come scalo passeggeri solo sulla carta e un ruolo nel cargo in crescita, Orio al Serio capace di registrare, sino al febbraio 2020, una crescita imponente di passeggeri. Il resto, le eventuali auspicate sinergie, chissà, forse in futuro, magari sulle ali culturali di Brescia e Bergamo unite nel segno della condivisione del ruolo di riferimento nazionale univoco nel 2023. Staremo a vedere. Sorrentino ricorda che gli interventi di rifacimento della pista di volo, eseguiti in tempi assai ridotti, e gli effetti dell'eruzione di un vulcano islandese sui cieli del Nord Italia, per pochi giorni nella primavera 2010, avevano avuto come conseguenza il blocco di ogni attività di volo. «Ben diverso quanto capitato a seguito del lockdown nazionale decretato per arginare la diffusione del coronavirus che, sul territorio lombardo, e su quello bergamasco in particolare, ha registrato la sua fase più acuta. Dal 14 marzo al 4 maggio 2020 l'aeroporto di Bergamo è rimasto aperto al traffico 24 ore al giorno, ad eccezione dei voli commerciali passeggeri, che sono ripresi dal punto di vista operativo il 18 maggio seguente con il primo movimento aereo». Mentre lo scalo ha svolto una funzione logistica fondamentale, sia per la gestione dei voli sanitari, di emergenza, militari e umanitari, sia per il trasporto delle merci, Sacbo ha inteso dare un segnale forte di resilienza e attestare le azioni per la ripartenza, facendo riprendere e continuare, appena le condizioni lo hanno permesso, i lavori di ampliamento dell'aerostazione e gli altri interventi previsti. La conseguenza di tale scelta di affrontare una emergenza pandemica senza abbassare la testa, si è avuto un impatto negativo sul piano economico e finanziario. Senza che il fatto abbia compromesso la validità di una visione a medio a lungo termine, contenuta nel Piano di sviluppo aeroportuale. Lo scorso luglio, con la celebrazione del cinquantennale di attività, si è inaugurata la nuova area extra-Schengen dell'aerostazione. Scorrendo le pagine del volume, per quanto concerne il futuro dell'aerostazione si legge che «Sacbo ha inquadrato l'aeroporto come un'infrastruttura capace di generare effetti positivi per il territorio. Il Piano di Sviluppo Aeroportuale è stato oggetto di istruttoria tecnica da parte di Enac, conclusa con la sua approvazione, per poi essere sottoposto alla procedura di Valutazione di impatto ambientale». La sinergia tra territorio e aeroporto è avvalorata dallo scenario definito dall'analisi dei benefici indotti dalla presenza dello scalo e dall'attività aeronautica: oltre 8 mila posti di lavoro diretti, occupati da lavoratori con attività direttamente riferibili alla struttura: società di gestione aeroportuale, compagnie aeree, controllori di volo, enti di Stato, personale di controllo e sicurezza, manutenzione, negozi, ristoranti ed esercizi commerciali, attività di servizi, producendo circa 464 milioni di euro/anno del Pil nazionale. L'impatto indiretto e indotto è valutato in circa 20 mila occupati e un valore intorno al miliardo di euro/anno. L'aeroporto contribuisce nella misura dell'8% al Pil del territorio bergamasco.. © RIPRODUZIONE RISERVATA