RMB, futuro sostenibile con l’economia circolare

Dal 1981 la RMB spa di Polpenazze del Garda ha maturato un’approfondita esperienza nell’ottenere nuove materie prime ottenute dai rifiuti, gestendo il ciclo completo e «nel totale rispetto dell’ambiente. Oggi possiamo affermare di essere una delle principali piattaforme polifunzionali d’Europa per il trattamento finalizzato al recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non. Delle 700 mila tonnellate trattate, l’80 per cento ha un futuro», sottolineano i vertici aziendali. Nel 2020 il fatturato è stato di poco oltre i 222 milioni di euro, salito a oltre 320 milioni l’anno scorso. I dipendenti diretti e indiretti sono circa 400. Antonio Amato riveste il ruolo di amministratore delegato. Come molte altre realtà imprenditoriali made in Brescia, l’impresa è nata «in casa», partendo con la cernita e la selezione manuale dei rifiuti metallici e il successivo stoccaggio nel cortile. Da quei primordi ha preso avvio un percorso di crescita che continua tuttora. RMB recupera materie prime da quarantun anni, occupandosi dell’intero ciclo integrato dei rifiuti e gestendo tutte le attività della filiera: dalla raccolta al trasporto, dal trattamento al recupero sino all’eventuale smaltimento finale. L’attività nasce all’alba del decennio dei mitici anni Ottanta del secolo scorso, nell’insediamento di Polpenazze come attività di raccolta e commercio di metalli. «L’azienda è molto radicata nel territorio in cui opera e si impegna costantemente per valorizzarlo - sottolineano i vertici -: si avvale delle migliori tecnologie disponibili per ridurre l’impatto ambientale e per contenere i consumi delle fonti energetiche e idriche utilizzate in rapporto alle quantità di rifiuti trattate». Grazie anche a costanti azioni di revamping degli impianti, la società, forte di una consolidata esperienza che garantisce il livello qualitativo della sua produzione, è presente commercialmente in tutto il mondo. È recente l’acquisizione della Garm di Gavardo, realtà attiva nel trattamento dei rifiuti, che la nuova proprietà ha ulteriormente specializzato per recuperare l’alluminio delle capsule del caffè e delle lattine. Una scelta premiata in breve tempo, considerato che è recente la notizia che Nespresso Italia ha scelto il gruppo RMB per riciclare le sue capsule. Proprio alla Garm di Gavardo sono spedite le capsule raccolte in tutta Italia per essere trasformate in compost. Un esempio concreto di come sviluppo economico e benessere abbiano incrementato la necessità di gestire i rifiuti. Un’attività che, se affrontata con consapevolezza e adeguata professionalità, trasforma un rifiuto in risorsa. «Sappiamo che l’emergenza rifiuti, alla quale è legata quella ambientale è una negativa conseguenza dell’errato procedimento di crescita, basato su un modello di economia lineare che prevede la produzione di un bene, il suo utilizzo ed alla fine l’abbandono - sottolineano in azienda -. Tale gestione, che grava incessantemente sulle risorse naturali, è divenuta ormai insostenibile e pertanto è necessaria ed urgente l’adozione del modello di “economia circolare” basata sull’applicazione dei concetti di riuso, riciclo, recupero di materia e di energia, riducendo il più possibile il conferimento dei rifiuti in discarica». Principi che l’azienda, con quartier generale a Polpenazze del Garda, applica costantemente nello svolgimento della propria attività, consapevole che per perseguire e mettere in pratica tale filosofia è necessario lo sforzo di tutti. Ogni giorno sostiene il concetto di riuso e riciclo attraverso iniziative concrete e politiche curate in ogni dettaglio, adottando modelli imprenditoriali innovativi, investendo per il perfezionamento dell’efficienza produttiva e guardando alla sostenibilità di tutta la filiera delle lavorazioni. Uno sforzo in più direzioni che ha dato risultati importanti.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA