LE INIZIATIVE

Dalle scuole al lavoro c'è un supporto totale

Sensibilizzazione con i ragazzi in tutta la provincia con diverse forme di proposte anche culturali e artistiche. E non manca l'accoglienza

Sono numerosi i progetti di CaD dedicati alle donne vittime di violenza, ai minori, alla sensibilizzazione e alla formazione. Molta importanza viene data agli interventi con le scuole, nello specifico al progetto della «Rete a scuola contro la violenza sulle donne», che coinvolge una trentina di istituti scolastici del bresciano (capofila Abba-Ballini di Brescia), associazioni ed enti. «Questo progetto è finanziato dalla Regione Lombardia, è biennale ed è arrivato alla seconda edizione, e permette di organizzare seminari formativi rivolti a studenti e a docenti, mostre e tante altre azioni - spiega Piera Stretti che segue questo filone per il CaD -. Il cuore è il concorso dedicato a Monia Delpero, giunto alla sua sesta edizione e che coinvolge studenti degli istituti secondari di primo e di secondo grado». L'idea del concorso è nata da Luca Martini nel 2016, subito accolta da CaD che ha intitolato il concorso a Monia, una giovane di 19 anni uccisa nel 1989 dal suo fidanzato coetaneo e che da allora ha visto la madre molto impegnata nella sensibilizzazione. Dalla prima edizione del 2016/2017 la partecipazione è stata un crescendo, arrivando, per l'ultima edizione, ad oltre 300 testi. La seconda edizione del concorso ha avuto uno sviluppo grazie alla collaborazione con una grande azienda bresciana: sono state scelte 30 poesie, incorniciate, custodite in un baule rosso con la scritta «Io ti ascolto» ed esposte in mostra itinerante in varie scuole e aziende. Un altro progetto è la mostra-installazione «What were you wearing», cosa indossavi, «domanda tipica della vittimizzazione secondaria - precisa Stretti -, domanda che purtroppo continua ad essere fatta, anche nei tribunali, alle donne vittime di violenza e che questa mostra smentisce». L'installazione nasce in collaborazione tra l'associazione culturale «Liberi Libri» di Rovato e altri soggetti, tra cui l'università del Kansas da dove provengono i pannelli espositivi che mettono in immagini testimonianze vere. Nel 2017 «Liberi Libri» ha contattato i creatori e curatori dell'installazione per poterla riprodurre in Italia e continua ad essere esposta (calendario su www.associazioneliberilibri.org). È invece dedicato ai minori il progetto, con capofila Ats Brescia, che coinvolge donne minorenni vittime di violenza e minori vittime di violenza assistita. In questo contesto il «segmento affidato a noi, in collaborazione con associazione Zeleste, cinema Nuovo Eden e Poliambulanza, si chiama: "I minori nella violenza: riflessioni tra cinema e realtà" - spiega Viviana Cassini -. Sono sei le proiezioni, di cui alcune già avvenute, in tutta la provincia. La risposta è stata buona, anche perché a latere alcune scuole hanno fatto dei laboratori sul tema».Oltre alle cultura c'è anche la vita pratica da affrontare con progetti: ecco quindi, dal 2016, «Un tetto per tutte» nella sede di CaD che, al secondo piano ha una struttura di ospitalità di secondo livello. Si aggiunge «Ri-nate, spazi abitativi per una nuova vita» grazie anche a Poste Italiane che ha messo a disposizione alloggi del suo patrimonio immobiliare per accogliere donne in difficoltà. Ancora, il lavoro: un progetto di aiuto nella compilazione dei curricula e soprattutto di proposta di corsi di formazione in alcune realtà partner, come «Scuola Bottega», «Ial» e «Il Solco». Il primo corso è partito nel 2020 e i costi (a tariffa calmierata grazie proprio alla partnership) erano stati sostenuti da Cad e poi l'esperienza si allargata grazie anche ad un bando della Fondazione Comunità Bresciana il cui finanziamento permette le attività fino a maggio 2023. Insomma CaD è un prezioso aiuto a tutto campo per donne vittime di violenza e, in realtà, per tutta la società, che deve ancora riflettere, agire ed educarsi al rispetto e al superamento degli stereotipi. . I.Pan.

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