LE INIZIATIVE

Un’opera di sensibilizzazione in azienda e anche nelle scuole

 Oltre agli interventi diretti in emergenza, a quelli al Cav di via Bertoni, quelli con i minori, la Cooperativa Butterfly è molto attiva anche nei progetti di sensibilizzazione e formazione, che vengono rivolti alle scuole ma anche alle aziende. «È nel quotidiano che viene perpetrata la violenza di genere e, quindi, è nei contesti di vita di tutti i giorni, dal supermercato alle piazze, dalle fabbriche agli uffici, che dobbiamo essere presenti», valutano le due fondatrici di Butterfly Moira Ottelli e Roberta Leviani. Contesti di ogni giorno, anche quelli lavorativi e proprio in proposito lo scorso 25 novembre Ottelli è andata in una grande azienda di Brescia per «un incontro con le dipendenti e i dipendenti – ricorda – per presentare la realtà del nostro Centro ma anche per parlare delle radici e delle motivazioni della violenza, oltre che della necessità del contrasto quotidiano e di una corretta cultura del rapporto tra i generi»; e in occasione di questo 25 novembre sono già 3 le aziende bresciane che si sono rivolte a Butterfly, mettendo a disposizione spazi negli orari di lavoro. Altro ambito di interesse è quello delle scuole, dove sono attivi vari progetti. Il primo è «Up and down», ovvero incontri con le classi condotti da una psicologa e un’operatrice del Cav su tematiche come: stereotipi di genere, uso di un linguaggio scevro dal sessismo, modelli di riferimento maschile e femminile, teen dating violence. All’interno del progetto S.o.l.e (Sensibilizzazione, onestà, legalità, educazione civica) di Ok School, Butterfly ha inserito un segmento progettuale denominato «MissTrucco» che vede 4 tappe, due di incontro con i 300 studenti e gli altri due di interazione con la popolazione, coinvolgendo i ragazzi della scuola. A Travagliato lo scorso 13 novembre si è svolta una prima azione di questo progetto: è stata proposta una giornata in cui studentesse e studenti dell’Ok School hanno truccato chiunque si presentasse all’iniziativa, per sensibilizzare sulla violenza. Chi si trucca infatti (e non esclusivamente le donne) lo fa per piacersi ma, purtroppo, anche per nascondere i segni della violenza fisica, come lividi e graffi e anche di quella psicologica che trasforma il viso di chi la subisce, dalle borse sotto gli occhi, agli occhi gonfi e rossi di pianto. «Tutto ciò non va taciuto, va affrontato senza vergogna, anche negli spazi quotidiani» precisa ancora Moira Ottelli, che invita, donne e uomini, al secondo appuntamento di venerdì 25 novembre dalle 10 alle 14 nella sede dell’Ok School di via Reggio (quartiere Casazza). • . I.Pan.

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