L’analisi

Acciaio, il nuovo anno subito all’insegna delle complicazioni per il made in Italy

Il 2022 si conferma un anno complicato per la produzione italiana di acciaio. Anche se sul mese di febbraio non pesano ancora in generale gli effetti massimi di crisi in Ucraina e picchi di caro energia, il saldo si mostra negativo nei confronti dell’anno scorso.
I dati diffusi da Federacciai - rilanciati da Siderweb - evidenziano come nel secondo mese del nuovo anno la produzione sia stata di 2,04 milioni di tonnellate, il 2% in meno nel confronto con un anno fa. Se guardiamo all’output complessivo dei primi due mesi dell’esercizio si nota come i 3,86 milioni di tonnellate sfornati siano il 2,9% in meno guardando al primo bimestre 2021. Il segno negativo inoltre permane anche sul 2020 (-1,3%) e sul 2019 (-3,7% per cento).
Entrando nel dettaglio delle due principali tipologie di prodotti siderurgici, si riscontra che i più penalizzati risultano i piani con 888 mila tonnellate di produzione e un -1% su febbraio 2021. Saldo positivo invece per i lunghi, che con 1,18 milioni di tonnellate migliorano, anche se di pochissimo, il dato di febbraio 2021 (+0,2%)
Per quanto riguarda Il mercato dell’acciaio inossidabile in particolare emerge una fase di forte tensione, esasperata dalla guerra in Ucraina. I prezzi da inizio anno hanno visto aumenti a doppia cifra sul mercato nazionale, in un corridoio rialzista via via sempre più verticale che si era aperto già a fine 2020, come evidenziato durante il recente webinar di Siderweb - La community dell’acciaio sul tema «Inox: le conseguenze del conflitto sul settore italiano». Il nichel, materia prima che concorre alla formazione della maggior parte del prezzo dell’inox, anche a causa della temporanea sospensione delle contrattazioni dopo gli straordinari picchi toccati alcune settimane fa, ha toccato anche i massimi dagli ultimi cinque anni (circa 31 mila dollari la tonnellata). E c’è incertezza sulle forniture di rottame inox dalla Russia, che nel 2021 ne ha esportato in Europa circa 135 mila tonnellate (il 92% del totale del suo export di questa materia prima).
E sono state segnalate situazioni esasperate di «acquisti eccessivi, che stanno generando circostanze straordinarie, che di norma non possono essere mantenute a lungo. Mi aspetto correzioni dei prezzi anche temporanee, destinate ad alleggerire le tensioni sul mercato», ha spiegato durante l’incontro Achille Fornasini, partner & chief analyst di Siderweb.