IL NOSTRO CONTEST

La sfida ora è più piccante con il gusto del «Peperoncino»

L'idea per conquistare più successo in classifica? «Offriamo da bere a chi ci porta il tagliando da 50 punti: così riusciamo a coinvolgere un numero maggiore di clienti»

È il locale che più frizzante della settimana, con un bel balzo che vale il secondo posto della classifica, anzi, il più... piccante nel contest di Bresciaoggi! Non a caso di chiama Peperoncino anche se in origine aveva un nome diverso. Aprì il 27 marzo 2018 con il nome Moulin Rouge, perché «ci piacevano le atmosfere parigine - spiega Nicola Pasina, socio insieme al gestore, Brandon Delbarba - ma poco dopo il Moulin Rouge della capitale francese aprì un contenzioso con noi accusandoci di aver copiato il marchio e, vista la potenza giuridica di quel colosso, cambiammo il nostro nome nell'attuale Peperoncino, che mantiene sia il rimando al rosso sia l'allusione a qualcosa di piccante». Il contest di Bresciaoggi è diventato quasi una delle attrazioni che vengono proposte ogni sera della settimana in via Fura, dove si estende questo locale molto grande, che riesce a contenere, tra interni ed esterno, quasi 700 persone. «Abbiamo scoperto la sfida leggendo il quotidiano e abbiamo deciso di provarci - ammette Delbarba - e, visto il successo, abbiamo deciso di coinvolgere sempre più la clientela, offrendo da bere a chi ci porta 50 punti». Il «Peperoncino» sorge dove un tempo c'era un altro locale famoso, lo «Zelinda»: una volta chiuso tuttavia le successive gestioni «si sono rivelate fallimentari, così lo abbiamo rilevato noi inventandoci format specifici ma mantenendo quello per cui lo Zelinda aveva avuto successo: la Ceralacca, o il famoso gioco dei bigliettini - aggiunge Pasina - dal giovedì alla domenica, con clientela di età e target differenti, si svolge questo gioco per cui ogni persona seduta trova sul tavolo un blocchetto e una biro per mandare bigliettini a persone sedute a tavoli diversi, per fare nuove conoscenze o per scherzare con amicizie già date. Una dozzina di ragazze passa tra i tavoli a ritirare e recapitare i bigliettini e il gioco è fatto». Chiuso il lunedì e il mercoledì, il «Peperoncino» il martedì propone la serata Lgbt: il nome del format è Gayme, con un gioco di parole tra gay e game, che pare piaccia poiché, garantiscono i gestori, ogni volta partecipa una media di 150 persone. Luci soffuse, musica dance e tanti cocktail e champagne: «Uno dei drink che piace di più è i Pirlo bianco - illustra Delbarba-: bollicine, blend di liquori pregiati ed estratto di fiori di sambuco, serviti con ghiaccio e con un rametto di ribes rosso». Oltre ad un'ampia offerta di drink, il «Peperoncino» ha anche una cucina, principalmente per pizze e hamburger. Da quando ha aperto il «Peperoncino» non ha conosciuto momenti di stanca, tranne, come tutti, durante il lockdown e la pandemia: «In quei mesi di chiusura forzata è stato molto, molto difficile - ammette Pasina - ma non appena riaperto, anche con le restrizioni e i distanziamenti, c'è stato un boom incredibile. Durante l'estate del 2021 abbiamo avuto anche 900 persone, gli spazi fuori pienissimi e anche all'interno, per quello che si poteva. Poi un po' è calato ma il ritmo è sempre molto elevato». Al piano superiore molto spesso ci sono feste private, di compleanno, di laurea o ricorrenze speciali, per le quali i gestori sanno proporre un'offerta personalizzata; a Capodanno ci sarà il gran gala, con posti che si stanno via via esaurendo, quindi chi avesse interesse a passare la serata del 31 dicembre al «Peperoncino» si deve affrettare. .