le interviste

Il pubblico: «Giulia? Giovane, risoluta e con tanto entusiasmo»

di Giada Ferrari
Al «Vita» incontro seguito con interesse: tante le domande rivolte a Giulia Pedretti, grande la curiosità per il suo percorso privato e professionale
Uno degli eventi della passata edizione di OltreCultura Fest
Uno degli eventi della passata edizione di OltreCultura Fest
Uno degli eventi della passata edizione di OltreCultura Fest
Uno degli eventi della passata edizione di OltreCultura Fest

Giulia Pedretti, cofondatrice e amministratore delegato di Arteak, torna a Brescia ma rimane senza limiti nel mondo. Ieri sera ha raccontato la sua incredibile storia imprenditoriale, in occasione di Oltrecultura Fest, e si è fatta spinta motivazionale e promotrice della sicurezza per tutti i presenti. «Vedere una ragazza così giovane sapere per certo cosa vuole dalla vita e dove desidera andare è entusiasmante - racconta Elena Rodenghi una delle spettatrici -. Tanto di cappello per il suo percorso e speriamo possa portare una ventata di energia ai giovani presenti stasera, ma anche portare il successo raccolto all’estero in Italia».

A soli 27 anni, Giulia è prima tra gli Under 30 di Forbes in Europa e in Italia, nonché capo di un’azienda che cresce del 20 per cento di fatturato ogni anno e conta un centinaio di dipendenti di 19 nazionalità. La sua storia non poteva che catturare l’attenzione di tutti i coetanei presenti che l’hanno seguita con partecipazione. «Ero molto curioso di venire ad ascoltarla - dice Gianluigi Dalè -. Avevo già sentito parlare di lei ed è stato molto interessante conoscerla dal vivo e sentirla parlare. Considerando che ho solo un anno più di lei, posso dire che a me ha dato un grandissimo stimolo».

Determinazione è stata la parola più utilizzata da Pedretti durante l’intervista e punto cardine di tutte le sue esperienze, in particolare di quelle lavorative. «Mi ha trasmesso una tenacia incredibile, è stata davvero forte - commenta Nevio Beschi coetaneo e amico di Dalè -. Sicuramente è una ragazza da prendere come punto di riferimento per tutti noi, ma non solo». La caratteristica che certamente non manca alla giovanissima imprenditrice bresciana è il «pelo sullo stomaco» ereditato, come lei stessa ha raccontato, dalla nonna che negli anni ‘50 aveva avviato la sua attività in un momento storico difficile per le donne autonome. «Ciò che più mi ha colpito di Giulia sono lo splendido rapporto con la famiglia e il coraggio che ha avuto - dice Francesca Zanetti madre di una ragazza della stessa età -. Non solo nel trasferirsi ma anche e soprattutto nell’imbarcarsi in un progetto imprenditoriale di tale portata a soli 21 anni».

Giulia, difatti, ha incontrato Arteak nel 2017 per rilevarla poi, l’anno successivo, mentre ancora frequentava la Regent’s University a Londra. Un’azienda diventata in poco tempo di successo e che tratta un tema quantomai sottovalutato, quello della sicurezza sul lavoro, e lo fa rapportandosi con aziende ad altissimo rischio, dove incidente e morte sono all’ordine del giorno. «Quando ci ha sottoposto il dato dei 100 morti sul lavoro in Italia solo nei primi due mesi dell’anno sono rimasta senza parole - prosegue Zanetti -. Purtroppo sono situazioni a cui non si pensa se non ci toccano personalmente. Si vede e percepisce quanto per Giulia sia importante fare la differenza in questo ambito». I servizi e prodotti offerti da Pedretti, oltre a caratterizzarsi in termini di innovazione, si muovono attorno ad un unico obiettivo: salvare vite umane sotto tutti gli aspetti, dallo strumento alla formazione e prevenzione.•.

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