GLI OSPITI

Musica, idee e impresa: sul palco sfide e vittorie

Samuele Rovituso (Legolize), il pianista Davide Santacolomba e Giulia Pedretti di Arteak: storie di successi e di sogni concretizzati
Samuele Rovituso: tra i fondatori  di LegolizeGiulia Pedretti: al top della rivista «Forbes»Davide Santacolomba, originario di Palermo:  il pianista è nato nel 1987
Samuele Rovituso: tra i fondatori di LegolizeGiulia Pedretti: al top della rivista «Forbes»Davide Santacolomba, originario di Palermo: il pianista è nato nel 1987
Samuele Rovituso: tra i fondatori  di LegolizeGiulia Pedretti: al top della rivista «Forbes»Davide Santacolomba, originario di Palermo:  il pianista è nato nel 1987
Samuele Rovituso: tra i fondatori di LegolizeGiulia Pedretti: al top della rivista «Forbes»Davide Santacolomba, originario di Palermo: il pianista è nato nel 1987

Durante le sue «lezioni di giapponese» si presenta così: «Ciao, sono Yoko Yamada, vengo da Venezia ma come avrete intuito dal mio nome e dagli occhi a mandorla il mio paese d'origine è...Brescia. Io sono mezzosangue: mia madre è italiana, il mio babbo giapponese. Perciò fin da piccolina ho imparato due lingue completamente diverse: una con questi suoni molto armonici, melodici, molto fluida, l'italiano; l'altra più dura, austera, con questi suoni gutturali che quasi incutono timore: il bresciano. Per cui sono cresciuta con questo dualismo meraviglioso che mi ha reso la persona che sono oggi: bipolare». Quasi a manifestare già dalle premesse lo stile ironico, leggero e coinvolgente, fresco e molto pop, attraverso il quale riesce a trattare in modo disinvolto argomenti spesso delicati: classe 1993, proprio lei, Yoko Yamada sarà la prima protagonista di Oltrecultura FEST, in programma il 25 gennaio al Vita di piazzale Arnaldo, a Brescia. Protagonista della stand up comedy nazionale, con uno stile nuovo e una narrazione esilarante Yamada porta sul palco la sua battaglia per trovare un equilibrio nella sua quotidianità a Venezia, tra aneddoti, equivoci e contraddizioni: non aveva mai pensato di fare la comica, poi nel 2018 si è trovata davanti a un microfono durante una serata di open mic e non è più scesa dal palco, partecipando anche a Stand up Comedy e a Stand up Comedy Reahab su Comedy Central; seguitissima sui social, ad Oltrecultura si racconterà da un punto di vista inedito, entrando nel dettaglio della sua storia personale e dei segreti della sua comicità «empatica».

Rotto il ghiaccio, il 22 febbraio toccherà poi a Samuele Rovituso, founder di Legolize, la più grande community di vignette umoristiche con i Lego (quasi 2 milioni di follower tra Instagram, Facebook e TikTok). In sostanza, spiega, «creo contenuti per i social network utilizzando gli omini Lego come strumento di comunicazione, ricorrendo a elementi culturali che seguono i trend online e che rispecchiano la società odierna ironizzando sulle sue sfaccettature». E chi non si è mai fatto due risate con le esilaranti scenette messe in scena con gli iconici personaggi, che raccontano diverse sfaccettature della nostra vita dei nostri? Per comprendere più da vicino le ragioni di un così clamoroso successo, l’appuntamento è come sempre al Vita di piazzale Arnaldo. Dove il 29 marzo, per il terzo talk della rassegna organizzata da Gruppo Athesis, sarà ospite Davide Santacolomba, uno dei più particolari pianisti italiani della sua generazione, un musicista con problemi uditivi che ha conquistato il pubblico con il suo carisma e la sua sensibilità.

«Non ho mai conosciuto un pianista che sente così tanto la musica e che suona con così grande partecipazione ed emozione» ha detto di lui (palermitano di origine) la grande pianista Anna Kravtchenko. Un «biglietto da visita» che rende ampiamente l’idea del suo talento, che tutti i bresciani potranno apprezzare e conoscere da vicino in occasione dell’incontro fissato al Vita. E ancora, il 26 aprile protagonista sarà invece la bresciana Giulia Pedretti, inserita da Forbes nella «30 Under 30 Europe 2022» (categoria Manifattura e industria). Pedretti è a capo di Arteak, acquisita nel 2018 e di cui oggi è direttrice e proprietaria, un’azienda specializzata in ambito HSE – acronimo di Health, Safety & Environment (Salute, Sicurezza e Ambiente) – che cresce del 20 per cento di fatturato ogni anno e conta un’ottantina di dipendenti, di 19 nazionalità, progetti in corso in tutto il mondo, sede a Londra (il quartier generale) e filiali in Italia, Pakistan, Singapore, Sudafrica e Filippine. Cresciuta a Rodengo Saiano, Giulia Pedretti si è trasferita a Brescia all’età di quindici anni, con la famiglia (i genitori e la sorella più piccola), ha studiato al Calini e al Don Bosco, dopo il diploma è partita alla volta della metropoli inglese per studiare Global Business Management alla Regent’s University of London. Poi, nel 2017, il primo contatto con Arteak, «un mondo che “masticavo“ fin da piccolina, perché parte del business di famiglia». Solo un anno dopo, l’acquisizione. E l’inizio della sua rivoluzione: nuovi progetti, nuove collaborazioni, nuovi business, la riconversione in società di consulenza legata alla promozione della sicurezza e alla prevenzione degli incidenti, principalmente per aziende ad alto rischio. I risultati sono pressoché immediati: il marchio decolla, arrivano le multinazionali, quindi arriva anche Forbes…«Il mio segreto? Crederci sempre, porsi degli obiettivi e perseguirli con passione e perseveranza. Non smettere mai di sognare». Che è un po’ anche l’obietivo di Oltrecultura: provare a «leggere» la realtà per andare «oltre», abbattendo magari qualche steccato per raggiungere obiettivi fino a qualche momento prima anche impensabili.•. E.Zup.

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