PALLONE-STORY

Girelli nella storia: è lei
la prima Perla del calcio

di Andrea Turla
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015

Doveva essere Brescia. Dove avrebbe potuto nascere, altrimenti, il premio della Perla del Calcio? Qui è cresciuta la più forte squadra femminile d’Italia; qui ha inseguito i suoi primi palloni Cristiana Girelli, ex asso del Brescia e oggi cannoniere nella Juventus e della Nazionale. Fu lei, la stella cometa originaria di Nuvolera, ad entrare di diritto nella storia del premio di Bresciaoggi sollevando nel 2016 il primissimo trofeo perlato, aggiunto alla trilogia maschile per dare il giusto riconoscimento alle donne che in questo sport investono passione, talento e tenacia.

QUATTRO ANNI FA Girelli giocava nel club biancazzurro fondato da Giuseppe Cesari nel 1995 con il nome di FCF Capriolo Arredamenti Ostilio: nel corso degli anni sarebbe avanzato implacabilmente di categoria in categoria, raggiungendo nel 2009 la promozione in Serie A. In grado di attirare le giocatrici più forti della nazione, non poteva certo farsi sfuggire Cristiana, bresciana doc allevata nel Bardolino Verona, dove in nove anni vinse ben quattro scudetti. Nel 2013, finalmente, Girelli viene accolta a braccia aperte da una squadra che già vanta grandi campionesse, tra cui Rosucci, Cernoia e Sabatino. Combinazione vincente: in quella stagione le Leonesse, rivelazione del campionato, conquistano il primo, memorabile scudetto. L’anno dopo non fila così liscio: Girelli e compagne si piazzano seconde, alle spalle del Verona. Nella stagione 2015/2016, però, si rifanno con gli interessi: campionato, Coppa Italia e Supercoppa segnano lo storico triplete. Per Cristiana la gioia è addirittura quadrupla: ai trionfi del Brescia si aggiunge infatti il titolo della Perla. «Lo scudetto è tornato nel posto che gli compete» affermò con freschezza la sera della premiazione, lunedì 16 maggio 2016, al ristorante Giardino. Salvo poi correggersi: «Sta per tornare». Già, perché le ragazze di Milena Bertolini avevano appena sconfitto il Pink Bari: dopo quella vittoria, ottenuta grazie ai gol di Girelli e Rosucci, bastava un solo punto per conquistare il campionato.

L’ULTIMA avversaria sarebbe stata il Riviera di Romagna, in netta zona retrocessione: comprensibile che la bomber bresciana sentisse il titolo già in tasca. Ma le sue parole non furono tanto una dichiarazione di superiorità su un’avversaria svantaggiata, quanto il segno della sua inesauribile voglia di vincere. La vittoria di Girelli è stata quasi profetica: sebbene le dodici finaliste di quell’anno fossero giocatrici di prim’ordine, la giuria di Bresciaoggi scelse di premiare proprio lei. Erano in lizza Sara Gama, oggi capitano della Nazionale, insieme a importanti nomi del calcio italiano quali Martina Rosucci, Daniela Sabatino (di queste due straordinarie calciatrici avremo poi modo di parlare sempre in chiave Perla) e Barbara Bonansea.

PARTECIPARONO bravissime calciatrici che ancora oggi danno lustro al calcio bresciano: quattro di loro (Giulia Baroni, Mirella Capelloni, Simona Muraro e Serena Nicola) sono in corsa anche in questa edizione. «Un successo che gratifica ma questa è una vittoria per tutto il calcio femminile» aveva dichiarato Girelli dopo l’incoronazione. Doveva andare così. Come doveva essere Brescia, doveva essere lei. Perché in Cristiana è racchiusa l’essenza del calcio femminile bresciano e della sua straordinaria crescita nel corso degli ultimi anni: ne è la Perla, la prima . Su quel trofeo rimarrà per sempre impressa la sua bravura, la sua determinazione e il suo grande, bellissimo cuore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti