IL PREMIO.

Calvina, tutto su Mauri
per uno storico bis dorato

di Alberto Armanini
Mattia Mauri
Mattia Mauri
Mattia Mauri
Mattia Mauri

Alberto Armanini La stagione di Mattia Mauri è stata un doppio sogno. Nella prima metà quello del professionismo, con l’avventura alla Feralpisalò e la voglia di mettersi alla prova in un contesto nuovo. Nella seconda la sfida di portare in alto la Calvina e da lì arrivare al Pallone d’Oro con una visuale privilegiata. Ora che è nei tre finalisti sente il traguardo alla portata e spera che il sogno diventi presto realtà. «Ci terrei molto - confessa l’attaccante classe ’92 della squadra biancazzurra -. In passato l’ho visto vincere a Franchi, che era un mio compagno a Ciliverghe quando è stato premiato da Bresciaoggi. Lo scorso anno invece sono entrato nei dodici ma senza riuscire ad arrivare sul podio. Spero che questa sia la volta buona, sarebbe una soddisfazione da aggiungere alle tante che ho avuto nel corso degli ultimi mesi».

L’ANNATA di Mauri è iniziata, appunto, da Salò. «ho deciso di intraprendere quell’avventura rinunciando alle proposte di alcune società di Serie D che avrebbero lottato per vincere il campionato - confessa -. Stavo bene e finché è rimasto Zenoni ho avuto anche alcune chance per mettermi in mostra, mi sentivo considerato. Dall’arrivo di Sottili però qualcosa è cambiato e ho giocato soltanto 12 minuti. Da lì la decisione di tornare nei dilettanti per giocare». In totale con la Feralpisalò ha collezionato 4 presenze e 1 gol in campionato. A guardarli così si direbbero numeri modesti, invece la verità è un’altra. «La considero comunque una parentesi molto positiva - afferma Mauri -. Considerato che ho segnato all’esordio e non sono arrivato nemmeno ai 90 minuti di presenze non si può dire che io abbia fatto male». Tutt’altro. La media è di una rete ogni 72 minuti. Certo, alla Calvina le cose sono andate in modo completamente diverso. «Da quando sono arrivato mi sono subito messo a disposizione del gruppo e dell’allenatore - prosegue l’attaccante di Busnago -. Insieme stavamo compiendo qualcosa di incredibile. La squadra era già in crescita nei mesi precedenti ma poi ha preso un ritmo indiavolato. Io ho giocato 10 partite con 9 vittorie e un pareggio, per altro contro il Mantova poi promosso come prima della classe dopo il lockdown».

IL SUO CONTRIBUTO è stato totale: 4 gol e 5 assist. Significa aver messo il proprio zampino in ogni partita. Quel che si dice un giocatore decisivo. Anche se la quarantena gli ha negato un finale di stagione in cui sarebbe potuto essere ancora protagonista, con i play-off e tutto il resto, oggi Mauri ha ragionevoli motivazioni per credere nel Pallone d’Oro. «Sarebbe il degno coronamento di tutto il percorso e darebbe valore anche ai mesi vissuti con la Feralpisalò, un’esperienza che mi ha comunque dato modo di completarmi come calciatore e di crescere. Certo, molto però lo devo alla Calvina, alla quale mi sono promesso nel mercato di dicembre ma con una scadenza spostata fin da subito oltre la singola stagione. Spero che il nostro rapporto si possa prolungare e la firma possa arrivare presto. In questi giorni sto parlando con Eugenio Olli e con Roberto Marai, due persone che nel corso della quarantena hanno dimostrato un valore non comune. Alla Calvina sono stati mantenuti tutti gli impegni presi con i giocatori nonostante lo stop, un gesto che non era dovuto ma che fa tantissima differenza. Persone così, nel calcio di oggi, si incontrano raramente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti