L'INIZIATIVA DI BRESCIAOGGI.

La sfida delle gelaterie per un'estate gustosa: «Meraviglia speciale»

I locali della città presentano le proprie tipicità, tra gusto e tradizione «Con i sapori di una volta sappiamo ancora conquistare i clienti»
Deborah Sandrini sorride sotto la mascherina all'interno di «Vanilla» in via Casazza
Deborah Sandrini sorride sotto la mascherina all'interno di «Vanilla» in via Casazza
Deborah Sandrini sorride sotto la mascherina all'interno di «Vanilla» in via Casazza
Deborah Sandrini sorride sotto la mascherina all'interno di «Vanilla» in via Casazza

Perchè la meraviglia è imperfetta? Perché non dura. E «l'imperfetta meraviglia» che dà il titolo ad un romanzo di Andrea de Carlo è proprio il gelato perché la protagonista della storia è una gelataia italiana in Provenza, la quale considera il gelato non come un prodotto ma come una creatura da gustare cogliendo l'attimo, perché se si aspetta...si scioglie! Ed è proprio dal punto di vista del «meraviglioso» che ogni giorno si mettono all'opera le persone che Bresciaoggi presenta oggi nel dare il «vero» via alla sfida della migliore gelateria bresciana. Persone che offrono l'opportunità di assaporare ogni tipo di gusto, dai più tradizionali come lo zabaione tanto amato da Lucio Possi ai più creativi come «Quella» o «Quello» inventati da Francesca Peroni e Giorgio Greco della gelateria «128», al 128, appunto, di via Ambaraga, a Mompiano.

MA OLTRE ALLA QUALITÀ e alla maestria «deve sempre esserci l'attenzione al cliente», sottolinea Roberta Soldo, di Coconut Due, un minuscolo locale in via Renato Serra 19, punto di rifermento di Borgo Trento per gelati e granite siciliane, disponibili pure d'inverno e anche al caffè, un gusto di granita che non è molto diffuso a Brescia: «La gente ha sofferto molto in questi mesi e noto le conseguenze anche quando vengono qui», ammette Roberta Soldo ed è per quello che cerca sempre di essere accogliente e con il sorriso sulle labbra. Anche se non è facile: «Sono rimasta quasi sola a gestire la gelateria, ho riaperto con orari ridotti e piano piano sto tornando ad una certa normalità. Non vedo l'ora di poter essere ancora serena». Una gelateria «di prossimità» è anche «128», gestita da Francesca Peroni e Giorgio Greco nel cuore di Mompiano, dove la famiglia ha anche preso casa «per stare vicino al lavoro e alla gente del quartiere», spiega Peroni, che per il compagno Giorgio è stata «una maestra: ho imparato da lei a fare il gelato dopo una dozzina di anni in cucina come cuoco», un'esperienza che spicca quando si leggono i gusti, in particolare il ricotta-pere-pere caramellate e riduzione al vino rosso, nome di un particolarissimo sapore prodotto in questo periodo «e che in sé è un antipasto», sottolinea Greco. Punti di forza del «128» sono «gli ingredienti tutti biologici - aggiunge Peroni - e la diversità tra ogni gusto: non prepariamo una base comune da aromatizzare, bensì ogni gusto ha la sua ricetta e questo permette di valorizzare quello specifico sapore». I più originali sono «Quello» e «Quella» amati «sopratutto dagli adolescenti forse per la crema alla nocciola». La differenza tra le due opzioni? Per saperlo si consiglia la degustazione di entrambe...

LA TRADIZIONE è invece nel cuore di Lucio Possi, storico nome del settore bresciano: «Invito ad assaggiare il mio zabaione, un sapore a cui voglio bene e quando i clienti mi dicono che ricorda lo zabaione della nonna mi si apre il cuore» racconta Lucio che oggi ha ceduto l'attività «a mio figlio Paolo dopo decenni di lavoro. Nasco come pasticcere ma poi mi sono messo in gioco come gelataio aprendo in Via Veneto nel 1975 e, dal 1989, in via Triumplina 345. Oggi abbiamo anche l'Imperiale di via Comboni». Agli antipodi generazionali c'è Deborah Sandrini, giovane ed esordiente gelataia da «Vanilla» di via Casazza 5 e che invita, a nome dei titolari, «a venire da noi. Perché? Perché siamo esuberanti!».

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