Oscar del gelato, nomination per «Ciocolat»

di L.SCA.
Andrea Florioli con la moglie
Andrea Florioli con la moglie
Andrea Florioli con la moglie
Andrea Florioli con la moglie

Sessanta giorni, cinquanta città e cinquanta maestri gelatier: è lo Sherbeth di Catania, il più importante festival internazionale del gelato artigianale. Ruggisce in questa dodicesima edizione degli Oscar del gelato anche la Leonessa d’Italia con la partecipazione al concorso di Andrea Florioli, titolare con la moglie Carmela Grotta dell’ormai celeberrima gelateria «Ciocolat» di Toscolano Maderno. Sono stati selezionati tra 650 candidature di varie nazionalità. Oltre alla prestigiosa vetrina già garantita, in palio c’è il premio Procopio Cutò, il più prestigioso riconoscimento al mondo sul gelato artigianale dedicato al gelatiere francese di origini palermitane che rese celebri Oltralpe le sue specialità ai fiori di anice e cannella. Il gargnanese Andrea Florioli e la moglie Carmela dovranno vedersela a colpi di creme varie e assortite con colleghi provenienti da ogni latitudine, naturalmente l’Italia la fa da padrona con 38 gelaterie fra le 50 selezionate. Nelle passate edizioni i gelatieri selezionati si trasferivano per la sfida a Catania, ma quest’anno si fa di necessità virtù. «Ogni gelateria - spiega Andrea Florioli - metterà in evidenza per 60 giorni il materiale promozionale del festival, e i clienti muniti della card Sherbeth, potranno assaggiare il percorso sensoriale composto da 3 gusti, garantiti dalla qualità degli organizzatori del Concorso». Come si fa invece a partecipare al premio dedicato a Francesco Procopio Cutò, senza preparare come gli anni scorsi il gelato direttamente al Festival a Catania? «Arriverà un incaricato a ritirare il gelato realizzato per l’occasione qui da noi in laboratorio - spiega Andrea -. Non ho ancora in mente cosa preparare, sarà in ogni caso un gelato con i prodotti del nostro territorio». Aspettative? «Essere stati selezionati tra i 50 gelatieri è già un bellissimo traguardo, soprattutto per me che fin da piccolo andavo nel laboratorio di mio zio a fare scorpacciate di nocciola e crema». •

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