«Chi stava male era... il marito»

di Daniele Bonetti

Individuare un caso specifico all'interno della trentennale esperienza di «Donna per Donna» non è assolutamente semplice. Però, scorrendo l'album dei ricordi della presidente Ines Micucci e della vicepresidente Clara Polato emerge un caso decisamente particolare. Una situazione inedita che ha visto le volontarie impegnate per la prima volta con un interlocutore per certi versi nuovo.«Il nostro telefono è sempre acceso e siamo sempre operative - sottolineano -: accadde una volta che al telefono ci siamo trovate la voce di un uomo. Un evento molto raro perché la totalità delle nostre chiamate è da parte di donne. In questo caso dall'altra parte del telefono c'era appunto un uomo che ci chiedeva un aiuto per riuscire a superare la malattia della moglie. Una situazione per certi versi surreale».Un campo d'azione del tutto nuovo per l'associazione desenzanese. «Ci siamo trovate a dover assistere un famigliare perché stranamente aveva più bisogno di essere aiutato lui rispetto a lei. Non abbiamo mai visto un uomo così preoccupato per la salute della moglie, era davvero distrutto, gli abbiamo detto di venire in associazione e abbiamo cercato di dargli un sostegno».

UNA MODALITÀ di intervento che le volontarie si sono dovute per certi versi inventare. «Nella maggior parte dei casi chi è malato ha bisogno di sostegno psicologico - ricordano -: cerca il supporto di qualcuno che dia speranza, che dia conforto, che sappia ascoltare le loro preoccupazioni senza alimentarle. In questo caso abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità perché poi oltre un certo punto noi non possiamo spingerci. Occorre l'intervento di uno specialista. Però ricordiamo questo caso con molto trasporto perché ad oggi rimane una situazione unica. Non ci era mai capitato di essere contattate da un uomo che viveva la malattia della moglie con un disagio così grande. Lei al contrario era molto forte, davvero sembrava di vivere un mondo al contrario».Un intervento che «Donna per Donna» ha potuto effettuare anche grazie al fatto di essere una realtà sempre pronta a rispondere alle richieste del territorio. Un telefono sempre acceso, una reperibilità pressoché costante e una naturale disponibilità all'ascolto. Il caso desenzanese non rappresenta però un'eccezione così clamorosa: la diagnosi di un tumore può avere infatti un effetto dirompente sulla vita di una persona e quando questa è coinvolta in una relazione affettiva stabile, il carico di emozioni e problemi causati dalla malattia si riversa inevitabilmente anche sulla compagna o sul compagno di vita. Affrontare il cancro diventa, quindi, una sfida di coppia. Gli psicologi sono concordi nel ritenere che un aspetto critico su cui la coppia deve lavorare è quello della comunicazione e spesso può essere d'aiuto rivolgersi allo psicologo o allo psiconcologo. Oggi si presta molta attenzione all'interazione tra la persona malata e il partner, perciò gli interventi si rivolgono spesso alla coppia e non solo al malato.In questo caso l'intervento di «Donna per Donna» probabilmente ha consentito al marito in questione di trovare lo spunto e le motivazioni necessarie per affrontare in un modo diverso la malattia della moglie: perché anche la serenità della vita domestica può avere un riflesso sul buon esito delle cure e in casi del genere nulla deve essere lasciato alla casualità. In un passaggio così difficile da comprendere come quello della malattia oncologica, serve attenzione a ogni piccolo dettaglio.

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