«Le Vele»,
l'indagine è per
crollo colposo

di PARIM
Vigili del Fuoco impegnati a San Gervasio dopo il crollo. FOTOLIVE
Vigili del Fuoco impegnati a San Gervasio dopo il crollo. FOTOLIVE
Crollo della struttura nel parco acquatico «Le Vele». FOTOLIVE

Dall’esterno, una giornata normale. All’interno, quasi. Al centro «Le Vele» di San Gervasio Bresciano ieri risuonava la musica che faceva ancora più estate. Ma l’occhio non poteva non fissarsi sull’auto dei carabinieri parcheggiata a poca distanza dall’ingresso e a pochi metri dal parcheggio affollato, segno che l’attività del parco proseguiva a pieno ritmo. Ma ieri è stato anche il giorno in cui è proseguita incessante l’attività di chi è impegnato a far luce sull’incredibile crollo di una torretta di circa nove metri avvenuto lunedì pomeriggio davanti ai bagnanti terrorizzati.

LA PROCURA di Brescia ha aperto un fascicolo per crollo colposo. Il pm titolare delle indagini, Michele Stagno, è stato sul luogo della tragedia sfiorata per un sopralluogo. Con lui, tra gli altri, il comandante dei carabinieri della compagnia di Verolanuova, Gianfranco Corsetti. Ma, in particolare, a «Le Vele» c’erano i Vigili del fuoco, di fatto presenti ininterrottamente dal momento del crollo. Spetta a loro stilare la relazione tecnica sull’accaduto e ipotizzare come si sia potuto verificare il cedimento strutturale. Il rapporto sarà sicuramente realizzato analizzando le macerie dell’area del crollo - molto limitata rispetto al resto del parco acquatico - subito posta sotto sequestro.

I VIGILI DEL FUOCO sono stati impegnati fino alle 24 dell’al- tra notte per essere certi che sotto le macerie non vi fossero persone. Poi hanno dovuto mettere in sicurezza la zona interessata dal cedimento e in questo caso è stata necessaria tutta la notte, tanto che i lavori si sono conclusi alle 7.30 del mattino. E a distanza di più di 24 ore dal crollo fra i presenti si continuava a commentare l’assenza di feriti a fronte a un cedimento di simili dimensioni. Chi si trovava nell’edificio non era nella parte andata distrutta. Coloro che erano all’esterno hanno invece avvertito per tempo gli scricchiolii e sono riusciti ad allontanarsi. Tra quanti non si sono sottratti alla volontà di capire quanto più possibile cosa fosse accaduto e soprattutto se oltre ai danni vi fossero feriti, c’è il sindaco di San Gervasio, Giacomo Morandi. Il primo cittadino del comune bassaiolo è arrivato lunedì al parco acquatico, quando la torretta era crollata da poco. «Sono rimasto fino a mezzanotte, quando le unità cinofile hanno avuto la certezza ragionevole che sotto le macerie non c’era nessuno», racconta ancora incredulo, mentre osserva le macerie.

IL SINDACO è tornato al parco acquatico nella mattinata di ieri, per avere le idee più chiare su quanto accaduto. «Da parte nostra - ha promesso - ci sarà la massima collaborazione con gli inquirenti». Dopo aver premesso che il parco ha «sempre superato tutti gli esami, sin dall’inizio, e che tutto è sempre stato a norma», Morandi annuncia che «anche da parte dell’am- ministrazione comunale verranno fatti dei controlli su quello che, comunque, è stato un fulmine a ciel sereno». Ciò che maggiormente conta e che certamente contribuirà a dare una svolta nella ricostruzione delle cause del crollo è la relazione di cui si stanno occupando i Vigili del fuoco. Ieri il pm Michele Stagno ha posto quesiti ben precisi mentre visionava la torretta crollata. Nel frattempo, scampato il pericolo del giorno prima, numerosi bagnanti arrivati anche dalla provincia di Parma e dall’Olanda, continuavano a godersi la frescura del parco acquatico.

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