Mancano solo pochi giorni al via del Festival del Futuro, l’evento che il 16 e 17 novembre porta per la prima volta all’Auditorium della Fiera di Verona decine di scienziati, esperti di ambiente, medici, economisti e imprenditori, a confrontarsi sui temi più caldi dell’attualità. Imprese, università, centri di ricerca ed esperti internazionali nelle diverse aree sono i protagonisti di convegni, seminari e workshop organizzati con l’obiettivo di presentare al mondo le eccellenze italiane nei settori di scienza, tecnologia, economia, politica e società.
E proprio ieri si è avuta la conferma di un nuovo relatore: è Raphael Siwiti, nutrition partnership manager, World Food Program che interverrà nella prima sessione: «Il futuro della nutrizione nell’era dell’esplosione demografica».
Se non l’avete ancora fatto, ecco DIECI BUONI MOTIVI per iscrivervi
Il Festival del Futuro è nato con questo obiettivo: mettere a confronto il privato con il pubblico nelle esperienze più avanzate, creando un importante momento di coinvolgimento per imprese e istituzioni per porre questo territorio al centro di una spinta di cambiamento sulle più importanti direttrici di sviluppo del futuro. Clima, risorse, energia, migrazioni, rapporto uomo-macchina, tecnologia, rapporto Intelligenza Artificiale e lavoro, healthy aging, grandi sfide della scienza e dell’economia: sono questi i principali macrotrend destinati ad influenzare il nostro futuro, al centro dei convegni programmati nei due giorni.
Promotori sono il Gruppo editoriale Athesis, media company di riferimento del lombardo-veneto, Harvard Business Review Italia, la rivista di management per eccellenza in Italia che con il progetto pluriennale “Macrotrend” ha ispirato il Festival, e la piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d’Impresa.
I DIECI MOTIVI:
1. L’uomo che ha inventato la tecnologia touch-screen (quella grazie alla quale esistono gli smartphone), e da cui Steve Jobs voleva comprare il brevetto. Ma lui disse di no all’allettante offerta. Si chiama Federico Faggin, è italiano e, oltre al touch-screen, ha inventato il microchip;
2. Adorate Iron Man e Terminator? Al Festival del Futuro conoscerete gli scienziati che costruiscono i robot. Quelli veri, non del cinema: come iCub, creato all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, un robot umanoide grande come un bambino, che come i bambini è in grado di imparare dall’esperienza;
3. Se i vostri figli/fratelli/ cugini sono seguaci di Greta Thunberg e vi tempestano di domande sul clima, niente paura: al Festival il 16 novembre si parla de “La sfida planetaria: clima, ambiente, energia, migrazioni risorse”. Prendete appunti, e saprete come rispondere
4. Toccherete con mano il futuro che è già qui tra noi: 10 startup presenteranno le loro invenzioni avveniristiche
5. Il cibo è ovunque e tutti ne parlano: vegani, vegetariani, celiaci, dietologi ed esperti di birre artigianali spuntano da ogni dove. Intanto la popolazione mondiale cresce e il rischio è che presto il cibo non sia sufficiente per tutti. Il dibattito “ Il futuro della nutrizione nell’era dell’esplosione demografica” è un’ottima occasione per chiarirsi le idee;
6. Apocalittici o integrati? Il 21esimo secolo passerà alla storia per una lunghissima stagnazione economica o per le magnifiche sorti e progressive della tecnologia? Finalmente deciderete da che parte stare;
7. Siete terrorizzati dall’idea che i robot vi ruberanno il lavoro? Gli ingegneri del Politecnico di Milano studiano la questione da anni: ne parleranno all’incontro “La rivoluzione tecnologico- digitale: implicazioni per il mondo del lavoro”
8. La vostra carta d’identità è in brandelli e pensate che quella elettronica sia una specie di miraggio irraggiungibile? Luca Attias, Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, è la persona giusta a cui chiedere lumi. Condurrà un focus sul futuro del digitale e l’Italia
9. Se non ci vivete già, è un ottimo motivo per trascorrere un weekend a Verona, la romantica città di Romeo e Giulietta
10. L’iscrizione è completamente gratuita. Di questi tempi, non è una brutta notizia