L'OPERAZIONE

Criminalità organizzata, la DIA confisca immobili nel Bresciano

Le proprietà appartengono a un imprenditore di Ravenna, alias "il re del vino". Un patrimonio finito "sotto sigillo" che ammonta a circa 50 milioni di euro tra beni di vario genere, anche auto d'epoca
Fermo immagine del video diffuso dalla DIA: la confisca delle auto d'epoca
Fermo immagine del video diffuso dalla DIA: la confisca delle auto d'epoca
La confisca

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Bologna nei confronti dell'imprenditore  ravennate Vincenzo Secondo Melandri, 52 anni,  alias "il re del vino". Un’operazione che riguarda anche la provincia di Brescia nella quale l’indagato, rimasto coinvolto nel 2012 nell’operazione “Baccus” coordinata dalla DDA di Bari, insieme ad altri soggetti legati alla criminalità organizzata cerignolana, possiede alcuni immobili. L’imprenditore, dopo la condanna inflitta dalla Corte di Appello del capoluogo pugliese a 4 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ed a reati fiscali, è stato più di recente condannato in primo grado a 9 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio a conclusione delle indagini eseguite dalla DIA di Bologna, coordinate dalla Procura di Ravenna e sfociate nell’Operazione “Malavigna”. Oltre 50 milioni di euro il valore complessivo dei beni confiscati nei quali figurano partecipazioni societarie e 9 compendi aziendali attivi nel settore vitivinicolo nella provincia di Ravenna, 74 beni immobili ubicati tra le provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, 6 automezzi d’epoca e 3 rapporti bancari e assicurativi recanti disponibilità finanziarie di cui un conto corrente acceso presso un istituto bancario di San Marino; quest’ultimo sarà oggetto di confisca a cura delle competenti Autorità sammarinesi d’intesa con l’Autorità Giudiziaria bolognese così come previsto dalla Convenzione di “amicizia e buon vicinato” del 1939.

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